Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Prefazione I in alternativa alla pr.atica corrente del riformismo, pur nell'ambito di una concezione gradualistica del socialismo. Era vero che il socialismo era stato da lui sempre visto nella sua dimen:sione italiana, ma era vero anche che il suo impegno nasceva da una visione della vita e dei suoi valòri che aveva forza e afflato di' religione. La conferma di tutto questo la si· trovava nel fatto che dall'insieme dei suoi scritti, dispO'sti lungo l'arco cronologi,co, risultava evidente che nello sviluppo storico del suo pensiero il meridionalismo era scaturito dal socia– lismo, e non viceversa, che cioè il giovanile richiamo ideale - in tutto si– mile a quello eh-eaveva destati pochi anni addietro un Turati, un Bissolati, un Prampolini, ed insieme con Sçdvemini i fratelli Mandolfo, Battisti e la sua compagna - si era concretizzato nella bat~glia per il Mezzogiorno, cos[ come in altro momento si sarebbe concretizzato, in obbedienza aNa stessa legge morale, nella lotta contro il fascismo. Nuovi scritti furono! perciò accolti nel volume, alcuni dei quali non avevano alcuna diretta attinenza con il problema meridi.onale. Ad un certo punto Salvemini stesso fu tentato di estendere ancora i limiti della scelta fino a comprendervi altre testimonianze della sua attività nel partito socia– lista, come gli articoli da lui· scritti nella battaglia di fine secolo contro la reazione. Essi avrebbero addirittura dovuto dare il titolo aZZ.a prima sezione del volume, a sottolineare il carattere pregiudiziale della libertà politica rispetto ad ogni altro problema. A dissuaderlo fu la considerazione che ~a mole raggiunta dalla raccolta era ,già imponente, ed egli riteneva che il suo libro fosse non già di studio ma di divulgazione, che dovesse pertanto risultare maneggevole ed agile, per poter esser letto nei momenti di disten– sione e di riposo. Alla fine del lavoro, confessò di esserne rimasto compiaciuto. "Quel– l'uomo," confermò, era un grafomane, ma tutt'altro che stupido, e neanche noioso: questo, tutto sommato, si sentiva disposto ad ammetterlo. Non c'era vanità in quell'ammissione. Era accaduto che, ripercorrendo . col pensiero la lunga, accidentata, tormentata via che aveva battuta, si era ritrovato non diverso da quel che sarebbe voluto essere, sempre in prima fila, a tirare colpi e a riceverne, per poter conquistare il solo successo cui ambisse, quello di poter dire a se ·stesso: Cursum consummavi, fidem servavi. La fusione che nella presente raccolta si è operata tra gli scritti sul movimento operaio e. quelli sulla questione meridionale, risponde ad un criterio che già Salvemini aveva accettato, e che d'altra parte è il solo valido per intendere nella sostanziale unità l'opera sua nel ventennio c_heprece– dette la prima gue.rr.amondiale, l'avvenimento dal quale risultarono pro– fondamente e definitivamente mutati i termini della lotta· politica e sociale nel paese, collocando in secondo piano i problemi del Mezzogiorno. In Salvemini, infatti, l'adesione al socialismo non soltanto precede ero- XII BibliotecaGino Bianco

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