Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Prefazione Nel 1953 l'editore Einaudi proponeva a Salvemini la pubblicazione di una raccolta di scritti che fO;Sse un rifacimento e un ampliamento del vecchio introvabile volume Tendenze vecchie e necessità nuove del movimento ope- raio italiano, apparso nel 1922 presso Cappelli. · In quella occasione, Franco Venturi - e mi è caro qui .ringraziarlo per l'indimenticabile esperienza che me ne è venuta - suggeriva a Salvemini il mio nome per una collaborazione nella ricerca. Nel gennaio- del 1954, , ricevevo da Sorrento una lettera, nella quale egli diceva: " ... io mt 1 domando se i miei scritti servirebbero davvero a una storia del socialùmo italiano, o non formerebbero pz·uttosto un volume interessante su La questione me- . ridionale vista da un socialista dal 1895 al 1953. In fondo il socialismo della Cina, dell'India, del pianeta Marte, mi ha sempre interessato poco. Mi ha interessato solamente il socialismo meridionale ed il socialismo italiano in funzione di quello merz.dionale e viceversa. Una raccolta di miei scritti su quest'argomento, preceduta da una prefazione sullo sviluppo del mio pen– si·ero in questi sessant'anni', credo che ri·uscirebbe di un certo, interesse." Gli scritti che Salvemini pensava di raccogliere erano pochi: il giova– nz·ze,ed a lui assai caro, articolo su Molfetta; il primo saggio sulla questione meridionale e l'altro di poco successivo' su questione meridionale e federa-,. lismo; gli scritti pz·u impegnativi della raccolta del 1922 e fra essi la prefa– zione; un piccolo gruppo di articoli e note posteriori al 1945. Le ricerche avrebber(! potuto suggerire un modesto allargamento, ma non oltre - volle precisare - i dieci' titoli". I nuovi titoli che mi parve opportuno. sO'ttoporgli assommarono invece rapidamente a molte diecine, superarono largame_nteil centinaio, e quando, qualche mese dopo, Salvemini, ritornato a Firenze, vide il mucchio delle h d l b "'O ll' '" ' " f " se e e, storse a acca: ...., ue uomo, commento, era un gra omane, e i suoi scritti avrebbero meritato il rogo nella pubblica piazza. L'atteggiamento cambiò quando ebbe preso ad esaminare le schede, sulle quali, oltre al titolo, era brevemente richiamato l'argomento dell'arti'colo. Ognuno di quei titoli cominciò a prender vita nella sua memoria, a ride- IX BibliotecaGino Bianco

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