Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale La trasformazione di tutta la società avverrà da un momento all'altro per una catastrofe ... parlamentare è col sostituirsi di un ministero socialista a un ministero individualista? Io ho un rispetto troppo profondo della intelli– genza del Ferri per credere che egli possa avere una opinione cos1 ingenua e assurda. La socializzazione -qscirà fuori a poco a poco dal grembo del mondo borghese; il partito socialista lavora per dirigere e affrettare questo processo di trasformazione, il quale consterà di tutte le singole riforme imposte di mano in mano dalla necessità o facilitate dalla opportunità. Queste singole riforme potranno essere ottenute coi metodi elettorali, ma potranno anche richiedere l'uso di altri metodi... a scelta dei nostri avversari. Dunque la socializzazione sarà l'effetto non di una rivoluzione ma sarà la resultante di molte trasformazioni, pacifiche o violente secondo i casi. La conquista della libertà politica è la base di qualunque altra riforma e il modo della conquista sarà anch'esso determinato dalle circostanze. In Italia le circostanze sono state stabilite in modo indiscutibile dal Governo. * Se non che conquistare la libertà politica con metodi non elettorali si fa piu presto a dirlo che a farlo. Bava Beccaris non si farà mai licenziare pacificamente da De Andreis. 4 Se la sostituzione di De Andreis a Bava Beccaris dovessimo farla noi con le sole nostre forze, sarebbe impresa impossibile e anche passabilmente ridicola. In questo caso dovremmo metterci proptio "a gemere nel dolor" oppure andarcene in qualche altro paese civile abbandonando questa terra destinata ad accompagnare la Turchia, la Grecia e la Spagna nell'ultima abiezione. Ma fortunatamente in Italia non ci siamo solamente noi a desiderare la libertà. Il nostro regio Governo ha commesso, specialmente in questi ultimi dieci anni, tante birbonate, che è riescito ad irritare e ad esasperare quasi tutte le classi della popolazione, eccetto la burocrazia militare, l'alta burocrazia civile - in quanto alla bassa, se si sapesse quel che bolle in pen– tola! - i latifondisti, i grandi borghesi e borsaiuoli, le piccole camorre locali, il cui destino sarebbe segnato il giorno che venisse loro meno l'ap– poggio della violenza governativa. In Italia non è il caso di parlare né di borghesia che opprime il proletariato, e nemmeno di classe industriale che opprime la classe agricola o viceversa; in Italia c'è una piccola oligarchià, che diventa tanto piu feroce quanto piu sente crescere la propria debolezza; questa piccola oligarchia il giorno che non potesse piu far uso della sua forza militare, per esempio in seguito ad un disastro africano, si troverebbe 4 Cfr. nota 7 .a p. 70. [N.d.C.] 98 BibliotecaGino Bianco

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