Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza 4. Gli accordi coloniali italo-francesi· L'altro problema da risolvere era quello di coordinare l'amicizia italo– francese con la Triplice. L'Italia, con le sue dichiarazioni del diéembre 1900, aveva ottenuto dalla Francia posùz"vamente libertà d'azione sulla Libia, riconoscendo alla Francia libertà d'azione sul Marocco. Il trattato speciale italo-germanico del 1887, invece, rimasto immutato attraverso il rinnovamento del 1891, non dava all'Italia, riguardo alla Libia che una garenzia negatz·va: la Germania, cioè, non lasciava libertà d'azione all'Italia in Libia: era imp"egnata solamente a considerare come casus foederis ogni tentativo di sconfinamento della Francia a est della Tunisia. Inoltre quest'impegno riguardava la sola Germania: non legava in alcun modo l'Austria, la quale oltre al trattato a tre, esclusiva– mente difensivo e di guarentigia territoriale, aveva con l'Italia un altro trat– tato, che riguardava la sola questione balcanica, e non le questioni del Medi– terraneo centrale e occidentale. Insomma nella questione libica esisteva non una Triplice italo-austro-germanica, ma una semplice Duplice italo-germa– nica; e questa Duplice non faceva che garentire lo statu quo. L'Italia doveva cercare a) di trasformare la garenzia negativa antifran– cese del 1887, che non aveva piu valore dopo l'accordo italo-francese del dicembre 1900, in un riconoscimento positivo delle sue aspirazioni sulla Libia, anche da parte della Germania; b) di associare, in questo riconoscimento positivo, l'Austria alla Germania, in modo da sostituire nella questione libica alla Duplice italo-germanica una vera e propria Triplice italo-austro– germanica, a compimento dell'accordo mediterraneo italo-francese; c) di ottenere che la Germania e l'Austria non solamente riconoscessero le aspira• zioni italiane sulla Libia, ma rinunziassero ad invocare la solidarietà del. l'Italia, nel caso che volessero contestare i diritti rivendicati dalla Francia sul Marocco. Ora la Germania non doveva trovar facile conciliare le esigenze dell'Italia con la necessità, in cui si trovava, di andare d'accordo con la Turchia e di non ritardare alla Deutsche Bank la costruzione della ferrovia di Bagdad. Nel novembre del 1899 la Deutsche Bank non aveva ottenuto dal sultano, per questa impresa, che una concessione di massima: della convenzione definiti~a e impegnativa si discuteva proprio nel 1901: accettando il pro– gramma dell'Italia sulla Libia, il governo tedesco minacciava di irritare il Sultano e mettere in forse tutto il sogno orientale germanico. Alla sua volta, l'Austria si atteggiava ad oppositrice di ogni ambizione tripolina dell'Ita– lia, per acquistarsi la fiducia del Sultano nella questione delle riforme ma– cedoni, o per obbligare l'Italia a considerare la libertà, che essa desiderava a Tripoli, come equivalente alla libertà che l'Austria preten~eva in Mace– donia. La opposizione fra la tesi italiana e la tesi austro-tedesca si manifesta 69 BibliotecaGino Bianco

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