Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza 3. Il problema balcanico .Difficoltà ancora maggiori presentava la risistemazione dei rapporti austro-italiani. Come abbiamo visto a suo luogo (Ri'vista delle Nazioni latine, 1° luglio 1916, pp. 333-40), il trattato italo-austriaco del 1887 faceva obbligo all'Austria e all'Italia di adoperare la loro influenza per prevenire nello statu quo orien– tale qualunque modificazione potesse ledere gl'interessi dell'una o dell'altra potenza; nel caso in cui lo statu quo nelle regioni dei Balcani o nelle coste ed isole ottomane dell'Adriatico e dell'Egeo non potesse piu essere mante– nuto, e per l'effetto dell'azione di una terza potenza o per altri motivi, l'Austria-Ungheria o l'Italia si vedessero obbligate a procedere ad un'occu– pazione temporanea. o permanente, le due potenze si obbligavano di accor– darsi prima di qualunque azione, col principio della compensazione reci– proca di tutti i vantaggi, anche non territoriali', che ciascuna di esse potesse ottenere al di là dello statu quo. Nell'intesa anglo-italiana del 1887, poi, a cui l'Austria aveva aderito, veniva alla luce un altro criterio di condotta, che escludeva quello dei compensi: la tutela delle autonomie locali. Siffatto sistema diplomatico era sorto per contrastare le ambizioni bal– caniche della Russia. E aveva funzionato perfettamente fino al 1896. E la Bulgaria ne aveva usufruito efficacemente nell'emanciparsi da ogni protetto– rato russo. Nel 1896 la "Triplice orientale,, si era. spezzata, rimanendo in piedi, sen– za alcuna coordinazione fra loro, da un lato il trattato italo-austriaco del 1887; dall'altro la intesa italo-inglese. Nel 1897, poi, era sorta l'intesa. balca– nica austro-russa (Ri'vista delle Nazioni latine, 1° agosto 1916; 1° ottobre 1916), indipendentemente tanto dall'intesa italo-inglese, quanto dal trattato italo-austriaco. All'intesa austro-russa si attribuiva ufficialmente lo scopo del manteni– mento dello statu quo; ma anche di esse doveva far parte altres1 un impegno, almeno di massima, sui criteri da seguire nel caso che lo statu quo divenisse insostenibile. Quali criteri? . _Ilcancelliere, ministro degli esteri austro-ungarico, conte Goluchowski, dichiarava, alla Delegazione ungherese, nella seduta del 22 maggio 1901: L'Au st ria-~ngheria e la Russia si sono accordate per cercare in tutte le questioni, c~e ~orgono ne1 B~lcani, un accordo, che, finché è possibile, risponda a tutti gl'interessi gm st1_, senza esercitare una cattiva influenza sui rapporti austro-russi. Non fu mai que st10ne di stipulare un trattato formale o un'alleanza. Il conte Goluchowski si espresse sempre contro una sedicente divisione di sfere d'interessi, perché tale modo di procedere ion _po~ebbe che aumentare i punti di attrito. Gli sforzi dell'Austria-Ungheria e della 1 us~ia an_no lo scopo di tutelare l'autonomia degli Stati balcanici, lasciando ad essi a s1stemaz1one dei loro affari interni.23 23 "Tribuna," 24 maggio 1901. 65 BibliotecaGino Bianco

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