Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Pat·te prima per caso e solo per alcuni minuti·, secondo le notizie ufficiali, alla stazione di Verona, il 2 aprile. Ma c'è qualche serio motivo per credere che il colloquio non sia stato né cosI fortuito, né cosI breve. Dell'incontro fra Biilow e Zanardelli, infatti, l'ufficioso Lokal Anzeiger di Berlino parlava 12 ore prima che avvenisse... per caso. 11 E mentre il segretario di Biilow, Lindemann, dichiarava alla Gazzetta di Venezi·a (3 aprile) che si trattava di una coincidenza fortuita, l'Agenzia Stefani raccontava ufficialmente il fatto senza affidare esplicitamente al caso nessuna funzione cosI intelligente. 12 La fatica di far credere a un incontro fortuito fu abbandonata in Italia alla irresponsabilità dei giornali. Ma non tutti furono zelanti come sarebbe stato necessario. La stessa Tribuna si limitò a scrivere: Che l'incontro del conte di Biilow e dell'on. Zanardelli alla stazione di Verona sia stato fortuito, è presumibile ( 4 aprile). E nel numero del 2 aprile, nel telegramma che le veniva inviato da Verona, si lasciava sfuggire che il colloquio era durato "parecchi minuti." Il Berliner Tageblatt, poi, e il Lokal Anzeiger ufficioso della cancelleria germanica, e la Polùische Correspondenz e la Reichswehr di Vienna, pur ripetendo che l'incontro è stato fortuito, parlano di una "lunga conversa– zione," di una vera e propria "intervista. 1113 E di una vera e propria "inter– vista di Verona," del 2 aprile 1901, parla senz'altro Helmott Singer, Geschichte des Dreibundes, (p. 261). Perché, allora, si volle far credere a un incontro fortuito di pochi minuti? Alla domanda non è possibile che una sola risposta. Nel colloquio vi furono, da una parte e dall'altra, dichiarazioni gene– riche di amichevoli sentimenti e di buone disposizioni per il rinnovamento dell'alleanza; ma quando si venne a parlare dei nuovi patti, e Zanardelli espose le esigenze dell'Italia, Biilow non vi aded senz'altro: le trattative non furono né conchiuse, né interrotte: si convenne di continuarle con tutta la possibile buona. volontà. E non essendo lecito tener nascosto l'incontro, non potendosi annunziare che i due uomini s'erano trovati d'accordo, non volen– dosi far sapere che non erano riusciti a intendersi, si escogitò l'espediente dell'incontro fortuito e del semplice scambio di complimenti personali. Cosi'.si spiega un articolo della Tribuna del 4 aprile: Le parole, che i due illustri uomini si sono scambiate, sono state certamente di pura cortesia. In pochi minuti nemmeno si sfiorano le questioni, che costituiscono le incognite della politica internazionale e determinano i rapporti fra governo e governo. Con tutto questo non si può spogliare l'incontro di ogni importanza. Né l'on. Zanar– delli avrebbe bramato stringere la mano del cancelliere tedesco, né questo sarebbe stato 60 11 "Popolo Romano," 5 aprile 1901. 12 "Tribuna," 3 aprile. 13 13 v. f. "Popolo Romano," 4 aprile 1901, "Tribuna," 5 aprile 1901. BibliotecaGino Bianco

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