Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La diplomazia italiana nella guerra mondiale posto i suoi funzionari. Quando riapd la conversazione il 9 marzo, si li– mitò ad osservare che le domande di Sonnino erano "alquanto eccessive" e "oltrepassavano considerevolmente quelle enunciate nelle conversazioni dell'agosto." Ma dal punto di vista inglese, esse non sollevavano obiezio– ni. Solamente esse dovranno essere esaminate anche da un punto di vista generale, e su questo terreno le decisioni dei singoli non potranno non dipen– dere in certa misura dalle opinioni degli altri. Gli era perciò necessario con– sultare i due alleati prima di manifestare un parere fosse pure personale. A questo punto bisognò superare lo scoglio del segreto assoluto. Come consultare i Gabinetti di Pietrogrado e di Parigi e nello stesso tem– po mantenere il segreto assoluto? Era come risolvere il problema della quadratura del circolo. Grey pensava di consegnare ai due ambasciatori dei governi alleati una copia del memoriale sonniniano in forma di pro– memoria. Imperiali obiettò che in questo modo il segreto assoluto vo– lava per ari_a. Si convenne che Grey avrebb~ convocato i due ambascia– tori e avrebbe fatto loro una comunicazione orale permettendo loro di prendere appunti per evitare inesattezze nel riferire ai rispettivi governi. Co– sf il segreto assoluto di Sonnino sarebbe rimasto intatto! Superato questo scoglio, Imperiali inflisse al povero Sir Edward una lunga dissertazione per dimostrargli come qualmente le domande attuali, pur essendo pi~ vaste di quelle dell'agosto precedente, rappresentavano il minimo necessario perché il governo italiano potesse giustificare innanzi al Parlamento e al paese· la grave decisione di affrontare i rischi di una grande guerra. La dissertazione prende settecento parole nel rapporto che Imperiali mandò a Sonnino il giorno dopo, deve averne prese assai piu nella discorsa verbale e deve essere durata perciò da un quarto d'ora a ven– ti minuti se non piu. Grey nel resoconto che, sempre per mantenere il se– greto, inviò all'ambasciatore inglese in Italia, Sir Rennell Rood, fu assai . , . pm conciso: La domanda ·su cui Imperiali si diffuse piu a lungo e che, pertanto, suppongo egli teme possa sollevare le maggiori obiezioni, fu quella riguardante la costa della Dalmazia. Egli disse che se l'Italia doveva intraprendere un'impresa cosi formidabile come una lotta con la Germania - e questo significherà l'entrata çlell'ltalia in campo - era assoluta– mente necessario che la nazione italiana veda nella guerra un vantaggio grande e reale. Egli notò che ora noi siamo alleati con la Francia e la Russia. Ma il tempo porta dei cambiamenti, e dal nostro punto di vista sarebbe desiderabile assicurare gli essen– ziali interessi italiani nelle questioni mediterranee. Eppoi nessun vantaggio otterrebbe l'Italia se dopo avere eliminato il dominio dell'Austria nell'Adriatico dovesse vedere il dominio della Russia sostituirsi a quello dell'Austria sulla costa dalmata .. Fino dal primo momento, dunque, la guerra di Sonnino si presentava a Londra come guerra non solo contro l'Austria ma anche e soprattutto contro gli slavi del Sud e la Russia e la Francia loro protettrici, e in que– sta guerra Imperiali si sforzava di reclutare Sir Edward Grey, utilizzando i tradizionali sospetti della diplomazia britannica contro la Russia e la Fran– cia, e offrendogli per il dopo guerra l'amicizia dell'Italia contro i suoi pre- 573 BibliotecaGino Bianco

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