Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Capitolo quindicesimo Il "forfait" • I La data 18 febbraio del memonmdum Sonnino sui fini di guerra del" governo italiano nel caso di una sua alleanza coi governi della Intesa anti– germanica, è posteriore di dieci giorni alla. notizia della totale disfatta dei turchi nel loro tentativo di assalto al canale di Suez (2-8 febbraio ·1915). Anche la data del 3 marzo 1915, in cui Sonnino ordinò a Imperiali di co– municare a Sir Edward Grey il memorandum, si spiega con l'andamento del– le operazioni militari. La fortezza di Przemysl nei Carpazi era disperatamente difesa dagli austriaci e disperatamente assalita dai russi. Gli sforzi degli au– striaci per disimpegnare 1~ fortezza dalla pressione dei russi apparivano destinati all'insuccesso e il destino di Przemysl sembrava segnato. (La for– tezza cadde infatti nelle mani dei russi il 22 marzo). Anche l'attacco ini– ziato il 19 febbraio contro i Dardanelli dalle flotte dell'Inghi_lterra e della Francia sembrava prossimo a trionfare. Ai primi di marzo Sonnino deve ave– re avuto l'impressione che se avesse ancora tardato ad aprire i negoziati cor– reva il rischio di arrivare dopo che l'esercito austriaco fosse stato messo fuori combattimento e quando l'intervento italiano non avrebbe piu rappresen– tato alcun apprezzabile vantaggio per la Russia e per l'intera Intesa anti– germamca. La situazione militare estremamente pericolosa in quel momento per gli austriaci ebbe i suoi contraccolpi anche sulla politica. di Vienna. Il nuo– vo ministro degli esteri, Burian, creatura del Primo Ministro unghere·se Tis– za, e lo stesso Tisza, erano stati sempre della opinione che nessuna conces– sione territoriale dovesse essere fatta all'Italia. Essi erano ·convinti che il governo italiano non aveva nessuna reale intenzione di entrare in guerra ma solo faceva del bluff per strappare loro qualcosa. Temevano che se si fos– sero dimostrati disposti a concessioni territoriali, avrebbero incoraggiato Sonnino e Salandra a pretendere concessioni anche piu estese di quelle a cui si sarebbero arrestati se avessero sentito che dall'altra parte non c'era nessuna volontà di compromessi su un terreno di quel genere. Burian e Tis– za non respingevano assolutamente l'idea di offrire nella peggiore delle ipo– tesi qualche concessione di territorio. Ma questo doveva servire solo a gua- 564 BibliotecaGino Bianco

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