Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Capitolo tredicesimo Tra la Germania e la Triplice Intesa Il gennaio 1915 l'ambasciatore italiano a Parigi, ·Tittoni, riferi che i suoi colleghi del capo diplomatico e gli uomm1 politici francesi tutti concordavano nel pensiero che oramai era stabilito l'€quilibrio quasi p~rfetto delle forze belligeranti tanto nel teatro occidentale quanto in quello orientale della guerra, e che perciò la guerra si sarebbe prolungata all'infinito fino all'esaurimento delle forze in una delle due parti; perciò i diplomatici della Triplice Intesa avevano bisogno dell'iptervento dell'Itàlia e della Romania. Salandra e Sonnino condividevano questa opinione. Tut– te le grandi offensive dei primi sei mesi - scrive Salandra - erano fal– lite. L'esercito tedesco "non disfatto, mà vittoriosamente fermato" ave– va dovuto organizzare la difensiva del vasto territorio ·occupato in Francia, e le controffensive tentate dai franco-i~gle_sinon erano· riuscite a_sloggiar!_~: Dai Vosgi al Mare del Nord si erano costituite e si fronteggiavano sterminate linee sempre piu fortificate, delle quali l'aggiramento non era possibile, e la rottura non riusci– va o, quando riusciva, non conduceva se non a mediocri risultati di arretramento dell'avver– sario, pagati a carissimo prezzo di uomini e di mezzi nella tragica fatalità degli attac<::hi frontali .... Nessuno pensava che ·la guerra sarebbe finita con la resa a discrezione e con l'4nnientamento della potenza germanica. 6 I • • Sonnino non .credeva possibile né che. la flotta inglese fosse disfat– ta sul mare né che l'esercito tedesco fosse disfatto sulla terra, e dalle due impossibilità deduceva la previsione che la guerra avrebbe messo capo a una pace di compromesso che sarebbe stata negoziata fra tutti i bellige– ranti. Così'.si spiega perché nel suo pro-memoria egli propose che rimanesse– ro impregiudicate e rinviate a guerra finita "le decisioni dell'.Europa" riguar– do a quei ·territori costieri che egli lasciava all'Ungheria e alla Croazia. nel– l'alto Adriatico, e alla Serbia e al Montenegro nell'Adriatico inferiore. Quel– la parola "Europa 11 è come una chiave che ci permette di penetrarè a fon-.. do nel pensiero sonniniano. Il nuovo assetto territoriale, sarebbe stato <le- d ll '"E " , d d . . . . . . c1so a uropa e non ettato a1 vmc1ton a1 vmtl. 6 L'intervento, pp. 21-24, 190. 548 BibliotecaGino Bianco

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