Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte quinta Uno storico recente della diplomazia italiana durante la guerra mon– diale, tutto imbevuto di spirito nazionalista e quindi tutt'altro che ostile a Sonnino, non ha potuto fare a meno di scrivere: Forse, se Sonnino, che pure si era persuaso ài firmare colla Romaii'ia · il secondo accordo definito piu preciso del 6 febbraio, avesse tenuto maggior conto di questo fattore e meglio l'avesse compreso, l'intervento della Romania, che volevamo simultaneo al nostro, non sarebbe avvenuto cosi: tardi e nel modo disastroso che tutti sanno. A Versailles saremmo stati piu forti, se si fossero coordinate le azioni per equilibrare la tra– cotante marea slava. 4 Anche Sonnino voleva resistere alla "tracotante marea slava." Il mi- ~ glior modo per resistervi era di impedire lo sfacélo totale dell'Impero,..austro– ungarico. L'intervento della Romania con un programma di vaste conqui– ste territoriali a spese dell'Impero, avrebbe reso piu necessario che mai quel– lo sfacelo. Bratiano non aveva nessuna probabilità di sollevare un'eco favo– revòle nel pensiero di Sonnino quando gli proponeva di accordarsi sul "problema dello smembramento dell'Austria posto dalla guerra attuale." Il 26 marzo, Sonnino comunicò un riassun~o del suo promemoria agli ambasciatori italiani a Pietroburgo e a Parigi, Carlotti e Tittoni, per– ché scendessero anch'essi in campo e si battessero per le idee del loro capo. Carlotti rispose il 23 marzo che per parte sua avrebbe impiegato tutto il suo "ardente zelo" per patrocinare "i nostri diritti storici, nazionali e strategi– ci" in Dalmazia. Ma osservò che le tendenze a favore dei postulati serbi in Dalmazia si erano ' venute accentuando nei mesi trascorsi, e il pensiero di Sazonoff per "le grandi pressioni che effettivamente vennero esercitate su di lui dall'interno e dall'estero," cioè dalla Serbia, non era piu quello dell'agosto· precedente. "La Serbia si è acquistata titoli memorabili che la Triplice Intesa, sotto _l'influenza della sua opinione pubblica, non potrà a meno di compensare." Sonnino riduceva l'accesso al mare, tanto deside_– rato dalla Serbia, in termini che Sazonoff avrebbe certamente ritenuto inade– guati .. Resistenza avrebbe incontrato anche l'attribuzione all'Italia di alcu– ne isole dell'alto Adriatico all'entrata del Quarnèro e la neutralizzazione delle Bocche di Cattaro e delle altre coste dell'Adriatico inferiore. Piu a fondo andò Tittoni ili un dispaccio "Parigi 28 marzo 1915, Gabinetto segreto n. 78" che è rimasto finora inedito. Tittoni aveva pa– gato i debiti all'ambasciatore russo a Parigi, Iswolski, e perciò conosceva su quali punti Sazonoff era disposto a cedere e su quali avrebbe opposto resistenza; non capita spesso ad un ambasciatore la fortuna di avere ai suoi servigi come spia retribuita nientemeno che l'ambasciatore di un altro go– verno. Basandosi sulle informazioni ricevute da Iswolski, che nei suoi di~ spacci chiamava -Soldatenkoff, e sul proprio comprendonio, che era assai superiore a quello di Sonnino, Tittoni sottopose ad una critica acutissi– ma le idee di Sonnino, non solo per quanto riguardava la nuova posizione 4 TOSCANO, Il Patto di Londra, pp. 59-60. 544 BibliotecaGino Bianco

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