Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte quinta Oggi i diplomatici non si scusano piu quando violano il trattato della Società delle Nazioni e dozzine di altri trattati in Cina, in Etiopia, in Spagna, in Austria, in Czecoslovacchia, in Polonia. La morale del "pezzo di carta" ha finito col prevalere sulla morale della "necessità che non ha legge." La morale diplomatica, in questi ultimi anni, si è allontanata da quella del mercante e del giocatore ed ha finito col coincidere con quel– la del gangster. A paragone dei diplomatici contemporanei Bethmann Holl– weg fa quasi la figura di un uomo onesto. Giudicate dal punto di vista della morale del gangster, le "conversazioni" di San Giuliano e dei suoi ambasciatori di Pietroburgo e di Londra debbono essere considerate come peccati veniali. Ma giudicate secondo le regole diplomatiche in vigore ven– t'anni or sono, esse furono peccati mortali. Iniziando a Pietroburgo e a Londra le "conversazioni" per l'adesione dell'Italia all'Intesa, e questo pri– ma di avere denunciato il trattato di alleanza con gl'Imperi centrali, che nell'articolo I gli vietava di "conversare," San Giuliano barò, cosf come i diplomatici tedeschi ed austriaci avevano barato nel luglio 1914, quan– do si misero d'accordo per l'ultimatum alla Serbia all'insaputa del governo di Roma, e quando rifiutarono di pagare il "debito di gioco" a cui erano tenuti per l'articolo VII del trattato di alleanza. "Tu hai rubato il mio gatto, io ruberò il tuo cane." "Un uomo, che voglia fare in tutte le parti professione di buono," insegna Machiavelli, "conviene rovini in fra tanti che non sono buoni": "e se gli uomini fossero tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono; ma perché sono tristi, e non osserverebbero la fede a te tu ancora non l'hai ad osservare a loro." Eppoi - aggiungerebbe qui un "politico realista" - i problemi internazionali, da che mondo è mondo, sono stati risoluti sem– pre in ultima analisi dalla forza, e non dalle posizioni giuridiche: sii for– te, ed avrai ragione. Ma anche la dignità è forza. Anche il poter guardare in faccia a chiunque senza aver nulla da nascondere, è forza. Machiavelli insegna, sf, che "uno principe che non può osservare tutte quelle cose, per le quali li uomini sieno tenuti buoni, sendo spesso necessario, per man– tenere lo Stato, operare contro alla fede, contro alla carità, contro la uma– nità, contro la religione": ma deve esservi necessitato: "non partirsi dal bene potendo, ma sapere intrare nel male, necessitato." L'errore di San Giuliano - in tecnica diplomatica piu che di atti immorali si deve parlare di errori piu o meno grossolani - l'errore di San Giuliano fu aggravato dal fatto che egli lo commise senza esservi "necessitato," e quel che è peggio, senza poterne sperare alcuna utilità. Se i governi degli Imperi cen– trali avessero vinto la guerra, non solamente il famoso articolo VII del trat– tato si sarebbe rivelato come un "pezzo di carta," ma neanche l'alleanza non disdetta avrebbe difeso l'Italia contro le rappresaglie degli alleati "tra– diti." Den"unciando, dunque, l'alleanza, San Giuliano non avrebbe espo– sto il paese a danni maggiori di quelli che sorgevano da una interpretazio– ne del trattato contro cui gli alleati si proponevano di vendicarsi. Ma si 496 BibliotecaGino Bianco

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