Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La diplomazia italiana nella guerra mondiale essero preveduto l'intervento dell'Italia nella guerra mondiale a fianco ~e 1f v Triplice Intesa, avrebbero evitato nell'estate del 1914 di tirare la corda fi:oa alla guerra. Sventuratamente San Giuliano aveva creato in essi l'illu– sione che potessero contare, se non sulla cooperazione dell'Italia, almeno sulla sua neutralità in una guerra generalé, quali che ne fossero le origini e gli scopi. Quelle due illusioni - la illusione della neutralità inglèse e la illusione della servilità italiana - determinarono la politica degli imperi centrali e li condussero alla guerra. Sir Edward Grey è giustificato dai suoi difensori con l'argomento che i governi di Pietroburgo e di Parigi si sarebbero sentiti. incoraggiati ad una aggressiva intransigenza, se avessero avuto la certezza che l'Inghilterra era pronta a intervenire a loro fianco, e quel compromesso a cui sir Edward cercava di arrivare, sarebbe diventato piu difficile. Lo stesso argomento si può usare per sostenere che Salandra e San Giuliano fecero opera saggia, per quanto sfortunata, astenendosi dall'incoraggiare con le loro proteste Pietro– burgo e Parigi nell'intransigenza. Ma la forza di quest'argomento cade quan– do si tenga presente che né sir Edward né San Giuliano avevano bisogno di annunziare urbi et orbi le loro decisioni. Bastava avessero fatto cono– scere in forma confidenziale, ma risoluta, le loro intenzioni per mezzo dei loro ambasciatori a Berlino e Vienna. Non avevano bisogno di far conoscere le loro intenzioni a Pietroburgo o a Parigi. Bastava le facessero conoscere solamente a Berlino e a Vienna. Messi di fronte alla certezza dell'intervento inglese e della rivolta italiana, i Gabinetti di Berlino e di Vienna avrebbero probabilmente evitato le iniziative irrevocabili. Nel peggiore dei casi i diplomatici inglesi e italiani avrebbero fatto tutto quanto era umanamente possibile per evitare la catastrofe. Mancavano a quel momento, a Roma come a Londra, gli uomini capaci di assumere a tempo utile le grandi responsabilità, invece di aspettare che l'acqua arrivasse loro alla gola. Durante trentadue anni San Giuliano e Salan– d~a era~o :7issuti nella convinzione che la Triplice Alleanza era indispensa– bile all Italia. Per trentadue anni l'associazione militare dell'Italia con la ?ermania. si era presentata al loro spirito come la sola possibile eventualità m caso di guerra generale. Per trentadue anni erano vissuti nella convin– zione che una nuova espansione austriaca nei Balcani non dovesse essere impedita purché il governo austriaco concedesse in cambio una revisione delle frontiere austro-italiane. . Il loro passato non li aveva preparati ad affrontare due situazioni i~prev~dute come la violazione del trattato di alleanza da parte dei governi di Berlmo e. di Vienna e l'intervento dell'Inghilterra nel conflitto. d Sorpr~si ?alla catastrofe, non osarono spazzare via a un tratto i detriti el vecchio sistema diplomat' h d . . . . ico c e era ca uto m rovma e costrmre un sistema del tutto nu l'b ' 1 1 . . ovo su un terreno i ero. Lo sforzo era troppo grande per e oro mtelhgenze ·n h' e . . . i vece iate. ontmuarono a vivere alla g10rnata sulle 481 BibliotecaGino Bianco

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