Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima l'Inghilterra. 54 Alla sua volta Salisbury, parlando a Manchester il 9 ottobre 1879, cioè due giorni dopo che il trattato austro-germanico era firmato, diceva: Gli avvenimenti di queste ultime settimane ci danno motivo di sperare che l'Au– stria, assalita, non rimarrà sola. I giornali riferiscono - e io non so se riferiscono bene - che è stata conclusa un'alleanza difensiva fra la Germania e l'Austria ... Posso dirlo sen– za profanazione - questo è un buon messaggio di una grande gioia. 55 Ci fu al\che un momento, nel 1880, quando l'irredentismo italiano tur– bava troppo l'Austria, in cui il Governo inglese non esitava neanche a con– sentire una "spedizione punitiva" dell'Austria contro l'Italia. Alla vigilia del ministero conservatore in Inghilterra - raccontava sulla Nuova An– tologia del 1 settembre 1881, p. 14, !'"Ex-diplomatico" - la guerra tra l'Italia e l'Au– stria era quasi inevitabile... Lord Beaconsfield biasimava apertamente la condotta del governo italiano e riteneva che l'Austria-Ungheria avesse il diritto di darci una severa lezione, per garentire l'integrità dei suoi possedimenti e la libertà della sua politica... L'Italia turbava quella specie di equilibrio che si era stabilito, sia pure in modo provvi– sorio, in forza del trattato di Berlino. Lord Beaconsfield... non s'opponeva a che s'inflig– gesse una salutare correzione ad uno stato, che, sorto da poco, recava noia alle potenze maggiori. Per buona ventura salito al potere il Gladstone [1880], l'Inghilterra ragionò di– versamente. Durante i primi tempi del nuovo ministero Gladstone, l'intimità anglo– austro-germanica si rallentÒ. 56 Ma dopo che l'Inghilterra - spintavi dolce– mente da Bismarck - ebbe messo piede in Egitto (1882), e su questo pro– blema l'accordo anglo-francese - come Bismarck prevedeva e desiderava - si ruppet una nuova causa venne a spingere l'Inghilterra verso le Potenze centrali: l'opposizione coloniale anglo-francese. La Francia aveva portato a salvamento dalla disfatta del 1870 la sua flotta; era, subito dopo l'Inghilterra la seconda potenza marittima del mon– do; si contrapponeva all'Inghilterra dovunque questa avesse o tentasse crear– si possedimenti coloniali. 58 Viceversa, la Germania né possedeva una flotta apprezzabile, né ostentava alcun programma d'espansione extra-continen– tale, che potesse condurla a urtarsi intransigentemente coll'Inghiterra. L'osti– lità continentale franco-tedesca e la gara coloniale franco-inglese, per– tanto, associavano in un unico compito anti-francese le forze terrestri della Germania e le forze navali dell'Inghilterra. Quest'antagonismo con la Francia, e il grave peggioramento delle re– lazioni con la Russia - secondato da Bismarck - negl'incidenti afgani del 1885, avevano condotto già il ministero liberale inglese a riconoscere l'uti– lità dell'avvicinamento dell'Inghilterra alle Potenze centrali. 59 Toccò al mi- 54 Pensieri e Ricordi, II, 229. 5S SINGER, Geschichte des Dreibundes, p. 51. 56 FITZMAURICE, The li/e of Granville, London, Longmans Green and C., 1905, II, 200-1, 210-11. 18 57 CROMER, Modern Egypt, London, Tue Macmillan C., 1908, I, 339 sgg. 58 DILKE, L'Europe en 1887, pp. 89-900, 102 sgg., 132, 161 sgg., 276 sgg. 59 FITZMAURICE, The li/e of Granville, II, 123-453. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=