Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 militari contro la Francia. Ma in questo caso, l'Italia doveva affrontare la Francia anche per mare. Ora per mare, la Germania non poteva darle nessun aiuto, perché nel 1882 non aveva flotta; e l'aiuto dell'Austria sarebbe stato sproporzionato alle necessità della difesa italiana contro le forze marit– time predominanti della Francia. Insomma, nella Triplice del 1882, l'Italia assicurava la vittoria della Germania contro la Francia per terra, pagando la vittoria terrestre della sua alleata con una propria sconfitta per mare. E allora quali vantaggi ricavava l'Italia della Triplice del 1882? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo esaminare il primo arti– colo del trattato. In esso i tre governi si promettono pace ed amicizia, si . obbligano a darsi "mutuo appoggio nei limiti dei proprii interessi" nelle "questioni politiche ed economiche di natura generale"; si impegnano a scambiarsi le idee su siffatte questioni, e a non entrare in nessuna alleanza od accordo diretto contro uno degli alleati. È un obbligo chiaro - per quanto generico - di non sollevare que– stioni, territoriali o di altro genere, le quali possano implicare pericolo o disturbo per alcuno degli alleati, e un obbligo di rifiutare il proprio concorso o il proprio incoraggiamento a qualsiasi Potenza, estranea all'alleanza, che possa avere intenzioni non amichevoli verso alcuno degli alleati. Non è un impegno positivo di solidarietà. È un semplice atto negativo di astensione da atti non amichevoli. Per esempio, nella questione romana, i governi di Berlino e di Vienna non erano tenuti a sostenere positivamente l'Italia contro la Francia, se il governo francese assumeva un atteggiamento favorevole alle rivendicazioni del papa, finché la Francia non avesse aggredito .materialmente l'Italia. Tutti gli sforzi fatti dal governo italiano, nei negoziati della alleanza per ottenere che nel trattato le parti contraenti si garantissero a vicenda la integrità territoriale, tutti quegli sforzi riuscirono vani, appunto perché il governo di Vienna non volle assumere l'impegno di appoggiare positiva– mente il governo italiano nella questione romana contro il papa; In base al trattato di alleanza, i governi di Berlino e di Vienna avevano solamente l'obbligo negativo di non appoggiare le rivendicazioni del papa contro l'Italia. Anche nelle questioni coloniali, la Germania e l'Austria non avevano nessun obbligo di appoggiare l'Italia in eventuali contestazioni con la Fran– cia. Ma non era piu possibile un nuovo accordo fra la Germania e la Francia, analogo a quello che aveva condotto la Francia a Tunisi contro la volontà dell'Italia, con l'appoggio della Germania. Se avesse ripetuto il gioco, la Germania avrebbe violato l'obbligo di amicizia stipulato nel trattato di alleanza con l'Italia. Il vantaggio massimo che l'Italia ricavò dalla Triplice Alleanza, fu quello di non vedere sollevata dagli alleati la questione romana. Il governo francese, dopo il 1877, era nelle mani dei gruppi anticlericali; una politica francese di aperta e attiva solidarietà col Vaticano era assai difficile. Affinché 317 BibliotecaGino Bianco

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