Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 E che il governo italiano, alla caduta della Destra, nonostante la appa– re cordialità con Vienna e Berlino, fosse isolato in Europa, e che causa ~~n questo isolamento fosse il rifiuto di allearsi col governo tedesco, è chiaro ~me il sole. La formula di Visconti-Venosta, "indipendenti sempre, isolati c ai 11104 era troppo comoda per poter essere praticata senza difficoltà. Vo– :ndo mantenersi indi pendente, il governo italiano si era isolato. Ma l'isolamento non è, in se stesso, un sicuro danno, purché sia isola– mento quieto, amichevole per tutti, e non torbido e minaccioso per i vicini. Se l'isolamento, in cui Visconti-Venosta lasciò l'Italia, era turbato dalle in– quietudini dell'irredentismo, e piu ancora fu agitato negli anni successivi, e ne conseguf una disastrosa ostilità fra l'Italia e gl'imperi centrali, la respon– sabilità di questa situazione non si deve attribuire né alla Destra né a Vi– sconti-Venosta, ma proprio alla Sinistra, a cui appartenevano i gruppi che organizzavano o incoraggiavano l'irredentismo. Si può, certo, osservare che un uomo di governo deve tener conto, nei suoi piani diplomatici, anche di quanto fa la opposizione; e in vista dei so– spetti suscitati in Austria-Ungheria dall'irredentismo, Visconti-Venosta avreb– be dovuto prendere in tempo le necessarie precauzioni. Quali precauzioni? . L'alleanza con la Germania: - dicevano i critici di Visconti-Venosta. 105 E potevano a ragione affermare che essi non parlavano col senno del poi: l'alleanza con la Germania l'avevano propugnata ininterrottamente dal 1868 . . m poi. Ma quest'alleanza fra Italia e Germania non poteva dare nulla agli ir– redentisti. Come abbiamo già detto non c'è un solo documento da cui si pos– sa desumere che dopo il 1866 Bismarck sia stato mai disposto a far pressione sul governo ·di Vienna, perché consentisse ad una revisione della frontiera austro-italiana: tutti i documenti dimostrano precisamente il contrario. Inoltre la Lega dei tre imperatori rendeva impotente il governo italia– no, cosf come rendeva impotenti i governi di Londra e di Parigi, ben piu forti del governo italiano. Fino a quando il governo di Vienna aveva le spalle appoggiate a Pietroburgo e a Berlino, qualunque efficace mezzo d'a– zione mancava all'irredentismo italiano. In tali condizioni, il buon senso piu elementare consigliava la prudenza e il silenzio. È c?sa v~ra_mente molto naturale et ordinaria desiderare d'acquistare; e sempre, quando h uomm1 lo fanno che possano, saranno laudati, e non biasimati; ma quando non possono e vogliono farlo in ogni modo, qui è l'errore e il biasimo. Co~f i_n~egnaMachiavelli. E cosf operano i governanti· nei paesi, 1n cui le classi d1ngenti hanno esperienza e maturità. L'alleanza tedesca, accettata da Visconti-Venosta nel 1873, avrebbe po- 104 p 105 s"ff-TRUCCELLI DELLA 9A1:TINA, Storia d'Italia dal 1866 al 1880, p. 157. marzo 1880 1_ vedano, p. es., 1 discorsi di Crispi alla Camera, nelle sedute del 1° febbraio 1879, 15 193 BibliotecaGino Bianco

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