Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza pace dell'Europa; e l'adesione tedesca a. quest'accordo impegnava l'impera– tore di Germania a funzionare fra i due vicini come mediatore, amico allo stesso grado dell'uno e dell'altro, e interessato a mantenere fra essi l'intesa e la pace. Era. questa, per Bismarck, la combinazione diplomatica preferibile ad ogni altra; e gli avrebbe reso, se non del tutto indifferente, secondaria l'alleanza dell'ltalia. 28 Ma mentre la convenzione fra la Germania e la Russia era semplice e chiara, l'accordo fra Alessandro II e Francesco Giu– seppe era, piu che un vero e proprio accordo,· una semplice promessa di accordarsi in caso di necessità: una "intesa" vaga ed equivoca, la quale nel momento della prova poteva agevolmente cadere nel nulla, solo che fosse venuta meno la volontà di una delle parti, e che gl'interessi in gioco si rivelassero realmente inconciliabili. Ora le ambizioni balcaniche del gover– no russo e del governo austro-ungarico erano in pieno contrasto. I~ governo dello zar eccitava ovunque nell'impero turco le inquietudini delle popolazioni cristiane; accentuava cos1 lo sfacelo interno della Turchia; e si teneva pronto ad intervenire con le armi, al momento opportuno, per estendere la sovranità russa nell'Asia Minore, e nella penisola balcanica verso Costantinopoli. Il governo austriaco, invece, voleva impedire nella penisola balcanica un aumento di potenza a favore della Russia, che avrebbe diminuito in proporzione la potenza dell'Austria; voleva soprattutto evitare che la provincia turca della Bosnia-Erzegovina, sfuggendo al dominio turco, si unisse alla. Serbia e al Montenegro, e formasse ai confini meridio– nali dell'impero austro-ungarico un forte Stato nazionale slavo indipendente, verso cui sarebbero state attirate le popolazioni slave-meridionali della Dal– mazia, della Croazia, della Slovenia, che erano incorporate nell'impero. Se il contrasto fra le due politiche fosse degenerato in conflitto, Bismarck sarebbe stato costretto ad optare fra l'amicizia russa e l'amicizia austriaca. E allora un'amicizia esclusiva fra Germania e Russia avrebbe spinto l'Austria verso la Francia; un'alleanza fra Germania ed Austrià avrebbe avuto come contraccolpo un'alleanza fra la Russia e la Francia. In vista di siffatte possibili complicazioni, Bismarck, per quanto non avesse un'alta opinione della capacità militare italiana, aveva ogni interesse a mettere nel proprio gioco l'alleanza dell'Italia. In Occidente, se la Germania e l'Italia fossero rimaste divise di fronte al pericolo francese, il primo paese ad essere assalito dalla Francia, sarebbe stata probabilmente l'Italia; ma messa fuori di combattimento l'Italia, la Germania avrebbe trovato l'intera forza militare della Francia concentrata sulla propria frontiera. Invece, un'alleanza fra la Germania. e l'Italia avrebbe obbligato la Francia a divi– dere le sue forze fra le Alpi e la frontiera tedesca, e avrebbe reso dispe– rato ogni tentativo francese contro la Germania e contro l'Italia. In Oriente, se l'Austria si fosse alleata colla Germania contro la Francia e 28 BISMARCK, Gedanken und Erinnerungen, II, pp. 229-30. 156 BibliotecaGino Bianco

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