Domenico Bolzoni - Le nozze di Rut

re Che ovunque voci de l'inori :\ intende Largo è d' aita e più si pi:lce in quello ,Cni, non richiesto, la pia man Jlrotenùo. O d' inclita città lustro novello ! Non fu sola cagion tcncl'a c ura Di Lei cb' è fatt a di ù olore ostello : Altra, ben altra, che agli occhi ti. fura. Per b revi istanti impenetrabi! velo Te addusse a queste avventurate mura. Com' el>be detto ciò levossi. al Cielo Di folgor tanto spargendo quel loco, Che Rut fu desta fra paura e zelo. Rosseggiava l' aurora, ed ogni foco In sua spe ra venia di luce muto Col dì che si schiariva a poco a poco ; E in suon più grato di cetra o liuto Al limpido mattin soavemente Note d'amor sciogliea lo stuol pennuto, Ratta f1t dunque a llSCÌr tacitamente La Moabita, le parole intese, E ' l divo aspetto rivolgendo in mente•. E fuori la cittade il sentier prese, Siccome in terno moto la consiglia, Nè guarì andò che un Ver le fu palese,

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