La rosa e l'usignolo

Da gran tempo nelle regioni dcli' Asia, nella sdtiaua del gran monarca Nuovo-giorno od fogresso-di-l'rimavera, eravi un re di assai dolcezza, beneficenza e bontà, nominato il re Aprile (•). AYevaquesti una figliaadorna di bellezza maravigliosa, a cui l' uguale non s' era vista mai sulla terra. Era come la regimi di tutt' i fiori. I).osa incorruttibile n'è il nome. Suo padre I' amava teneramente e pensava a conservarla sempre fresca, sempre viva, come couvenivasi alla sua magnifica bellezza e al suo eccelso grado di regina. l1er questo egli costruì una città, che nominò Rosaj'O: edifizio, abbellimento, aspcllo, che ha del portentoso; cd a cui non puossi trovare I' uguale sotto il sole. Acciocchènon v'entri nessuno straniero circondò tutta la ciuà di l.Jianchepietre di diaspro e vi fece uua sola porta in mezzo di uua ,•alle a fior d'acqua sopra un rapido fiume, che sgorga dalla Città. Nessuno vi può entrare od uscire senza passarlo a nuoto e con pericolo di annegarsi. Ha collocato il cipresso, altissimo e di rami sempre ,,erdcggianti, come fedele portinajo: nessuno senza la permissione di lui può entrare nella ciuà. Inoltre ha posto in ordine considerabili schiere di gramigna con decurioni, centurioni e generali, eh' egli con leggiadra mostra schierò, come tuttociò che incomincia a vegetare, alheri C' piante. Aggiunse loro, tra i più fiorenti, a colori i più vaghi, un grande numero di uffiziali e di giovani donzelle, brillanti per bellezza, e di ancelle destinjltc a differenti impieghi per servire alla regina in ogni genere di serviµio. Quando la città di Rosajo con tutta magnificenzafu preparata, tutto previsto, il re Aprile sollevò al regio trono I' immarcessibile Rosa sua figlia, (") J u :armeno le;g_esiil re Prim°' 1era, perchè in quelP idioma il nome prinuwerd è i.nascoliuo. Io in.,ece ho creduto bene <li 10• slituirvi il nome Aprile, per togliere lo non• cio, che in italiano produrrobbe un nomi: fem• minino attribuito a quel re.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==