Gaston Leval - La rivoluzione sociale in Italia

-~oScH\111:fl§l:f' ..... fl 10'1' .., ........ Comitati d'Azienda Intendia,no porre prima di tutto il problema dell'industria, che può essere ~tudiato sotto due aspetti: il primo presuppone una traefonnazione solo parziale dell'organizza,. zione della produzione e i cambiamenti che ne deriverebbero; il secondo prevede la trasformazione totale di questa organizzazione. Si può concepire la trasforma.i.ione rarziale come la conseguenta dell'espropriazione limitata .de capitalismo, op• pure della presa di posse6ao da parte dei lavoratori limitata ad un certo numero di fabbriche, di officine, di laboratori. Supponiamo uno scio{>ero, generale o ·parziale, di una ~~~t~asfrfc~rt:n:ff~~fanf~:~. ~nf~;o;:t~riin~:~rd:!o r:;ta~ stare nelle officine e nelle fabbriche e di organizzarle per loro conto. Od esaminiamo una seconda ipotesi nena quale il problema sarebbe quasi identico: una rivoluzone in cui, t:~~l 1~!.°8S1~1f:;~~ i~li!!tc ~~~~~lta~te~c~~11~~~~~~a~~ per occu~are i municipf e stabilirvisi; d'altro canto, che dei IB.voraton intenda.no invece riorganizzare direttamente la vita sociale, senza sottomettersi alla dittatura dei nuovi padroni. Che cosa dovrebbero fare questi lavoratori? Ecco ciò che ,;.i deve considerare. In Italia, potrebbe avvenire che i &indacati, troppo pro• fondamente dominati da.i partiti, non facciano altro che at- ~~~n~li d~reiin}ai~~~:,err~·tte~~a~~•to al~:rc:pte~~;'f~ Confederazione Generale del Lavoro - che si affidarono al re~~it~!=a:... p~~!fN!-e d~/~::~o~: =f~~~a~~~

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