P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 79 - « l'intiero proletariato parigino per chiedere al Governo di por- « tare avanti risolutamente la rivoluzione e di eliminare tutti i « traditori, e anzitutto il traditore coronato, Luigi XVI. fu una « dimostrazione di straordinaria imponenza. Ma allora il prole- « tariato parigino si accorse che non si fanno rivoluzioni con « semplici dimostrazioni. Infatti, che cosa si vide?· In quelle « giornate furono· gli stessi uomini, che da principio avevano « capeggiato la rivoluzione, come il condottiero della borghe- « sia francese Bailly e il campione delle lotte americane Lafa- « yette, quelli che alzaron la bandiera rossa, che allora era sim- « bolo dello stato d'assedio, della strage proletaria. Si alzò la « bandiera rossa e si mitragliò la folla: e migliaia di cadaveri « proletari coprirono il campo di Marte. • Compagni ! I Bailly e Lafayette di oggi, noi li conoscia- « mo! Sono i Noske, gli Scheppenhorst. Anch'essi, che pur sa- « rebbero stati chiamati a marciare alla testa della rivoluzione, « giacchè era stata la fiducia delle masse a collocarli nella loro « attuale .posizione, anch'essi diventano assassini della classe « lavoratrice. Ma essi faranno la stessa esperienza già fatta da « Bailly e da Lafayette. L' eccidio ·da questi ordinato dimostrò « alle masse, che cosa convenisse fare; e le masse parigine cor- « sero alle armi, e trasformarono la rivoluzione francese in ri- « voluzione universale e integrale. Con potenti colpi d'accetta « essi prostrarono al suolo il feudalismo. « Compagni ! Oggi sono al lavoro gli stessi elementi. Co- « storo oggi con strumenti di morte vorrebbero fermare i la- • voratori sulla via da loro intrapresa verso il grande scopo. • Ciò non riuscirà loro: non può e non deve riuscire! Il moto « scÒppiato nel 1789 a' Parigi si propagò per tutta l'Europa ;'e « ogni volta fu nuovamente Parigi a dare il segno di nuove in- « surrezioni. In tutte le rivoluzioni borghesi fu l'Occidente a « chiamar le masse all'agitazione e alla rivolta; invece la rivo- « luzione proletaria è venuta dall'Oriente. In Oriente è sorta la « felicità, in Oriente è nato il sole ! Noi siamo grati ai nostr.i « fratelli russi, che primi fra tutti sono insorti, e con forza im- « mensa e spirito di sacrificio senza limiti hanno assunto la po- « derosa impresa di lanciarsi avanti contro le schiere del capi8 I te• Gino 81 1co

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