P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 70 - tronfii proclami, questo Ufficio estero non fece che una cosa sola: liberare i prigionieri di guerra russi. Pareva che la ragion storica offesa avesse voluto vendicarsi, mettendo con pungente ironia alla testa di quest' istituzione puramente decorativa un pazzo da legare, il quale fini per esaltare il buon Dio e anche il di lui rappresentante romano in nome della repubblica socialista-comunista. li secondo Governo dei Consigli rinunziò a questa decorazione. Lo stesso accadde quanto al rivolgimento dei mezzi educativi. Landauer aveva immediatamente posto mano a socializzar l'Università e l'Accademia delle arti figurative. Furono creati Consigli di scolari, e licenziati i professori, cui se ne dovevano sostituire degli altri. Non si pensò affatto alle scuole popolari, che tuttavia più di tutte le altre avrebbero dovuto richiamar le cure di un Governo dei Consigli. Ali' incontro, il Governo comunista per principio si manteneva alieno da simili misure decorative. I suoi sforzi eran dir etti anzitutto ad assicurare le basi del potere proletario, e solo dopo dovevano rivolgersi a trasformare tutto ciò che fa parte .:!ella soprastruttura sociale. Anche la parte, che gl'intellettuali presero ai lavori sotto i due Governi, fu il chiaro riflesso dell'opposto carattere dei governi stessi'. Sotto lo pseudo Governo dei Consigli una folla di tali elementi s'intrufolava dappertutto, facendo e disfacendo dappertutto di propria autorità, emanando ordini, fabbricando piani e cercando di attuarli dilettantescamente. Su di loro non si poteva contare per lavoro realmente serio; ma invece facevano la caccia ai posti in modo ripugnante. Tutti costoro, scrittori, artisti teatrali, musici ecc., scoprirono a un tratto d'essere in realtà dei comunisti; e la parola « compagno» fluiva dalla loro lingua più copiosamente della saliva. Ricorderò tra gli al- ,ri casi singolari quello di un alto funzionario di polizia, che con la moglie seppe acciuffare un posto nell'ufficio di propaganda! Gli artisti teatrali eran pronti a mettere a disposizione l'arte loro; ma ogni proposta pratica, tendente ad offrire al proletariato un'arte veramente rivoluzionaria, urtava in un loro risoluto « impossibile! • Purtroppo non si ebbe tempo di diB bhoteca Gino Bianco

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