P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 34 - ciò ad agire contro la repubblica dei Consigli, Niekisch credette di non aver altro compito che quello di entrare in trattative col Oov.erno di Hoffmann. Egli così agì allo stesso modo degli altri fautoriidel colpo di mano, che andarono all'azione strepitando fino alle stelle, ma poi ripiegarono in fretta e furia quando apparvero le inevitabili conseguenze loro predette dai comunisti, e principalmente da Levinè. T o 11e r nella sua qualità di presidente del Consiglio Centrale si trovava alla testa del Governo dei Consigli. Durante la guerra era stato spinto nelle file della socialdemocrazia indipendente da motivi etici. Egli è uno di quei temperamenti che si lasciano trasportare dalle onde del proprio entusiasmo, senza sapere dove vanno; e inoltre un'ambizione ardente e smisurata lo rendeva cieco alla realtà. Il professor Weber diceva che Dio ne aveva fatto un uomo politico in un momento di collera; e aveva ragione. Non si poteva fare alcun assegnamento sulla sua politica saltuaria e sconnessa. II suo temperamento sbalzava bacchicamente da un polo all'altro, dal sereno eroismo fino alla più miserabile debolezza, e solo l'amor proprio lo salvava dal cadere. Siccome gli mancava ogni comprensione delle necessità politiche, così nelle lotte politiche egli disponeva solo dei piccoli mezzi atti a conseguire un successo momentaneo, e li spingeva sino alla peggfore demagogia. I suoi occhi oscuri s'incapricciavano di tutte le ragazze, la sua anima di tutte le verginità della politica. Coi capelli un pò lunghi e uno spadino al fianco, egli sarebbe stato una vivente figura da romanzo dei bei tempi del romanticismo. L'idea, che questi uomini avevano della politica, apparve dal loro primo grande atto. Essi avevano manipolato una repubblica dei Consigli, e si affrettarono ora a coprirne le nudità con un abifo da festa. II 7 aprile, primo giorno di vita di questa repubblica dei Consigli, fu dichiarato festa nazionale; e Monaco ebbe un lunedì di festa, con bandiere e coccarde rosse, parate e musiche militari, e frasi a non finire. La repubblica dei Consigli era nata, era diventata realtà: e una letizia vana signoreggiava dovunque. Nessuno pensava che ormai sulla classe lavoratrice potrebbe pesare tutta la gravità della lotta di clas8 I a G no B1 n

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