P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 112 - « dal risultato apparentem_ente già raggiunto e ricominciano da « capo, si beffano con 'ferocia radicale dei mezzi termini, delle « debolezze e dei riguardi dei loro primi tentativi, sembrano « abbattere il loro nemico solo per dargli modo di succhiar « nuove forze dal suolo e drizzarsi nuovamente contr'esse come « un gigante, ogni volta indietreggiano atterrite dalla sconfinata « immensità' dei loro fini, fino a che non sia creata la situa- « tuazione, in cui è preclusa ogni diversione, e le cose stessL « gridano: .Hic RJwdus, hic salta I Qui è la rosa, qui convien « danzare ! ». Ma ai trionfatori insolenti, i quali credono di aver annegato. nelle menzogne e nel sangue il movimento rivoluzionario, e di pote;· far saltare in aria con le mine e con le bombe a mano il carro della storia, affinchè esso 11011 rotoli su di loro schiacciandoli, è la rivoluzione stessa che lancia il suo grido di tuono: lo FUI, IO SONO, IO SARÒ ! Agosto 1919. B blioteca Gino Bianco

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