Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

59 e che essa era pronta ad accettare dalle mani dell 'imperatore una risoluzione della questione romana. Il Journal des Débats antorevole e favorevole ai nostri presenti ministri dichiarò addì 2 otlobre che le sue particolari informazioni confermavano l'asseverazione del sjg. Billault. Non so punto quali fossero i temperamenti conciliativi a cui il nostro ministero fosse pronto ad annuire, e non dubito che la sua volont~ di ottenere Roma aWitnlia fosse non meno sincera che quella de' suoi predecessori. Ma egli credè prob:~ bilmente d,ipotere più facilmente venirne a capo con secondare In politica dell'imperatore che non con metterne innanzi una propria. Certo qnesla opinione di arrenderolezza che non giovò a farg li amici in ltalia non gl i fece in det1nitiva trovare favorevole incontro nè anche in Francia. I propositi del ministero in ordine alla politica d'Oriente mirarono probabilmente anch'e~si a propiziarci la Francia , e renderei più agevole la via di Roma . Ciò che ne traspirò condusse ad un effetto non buono, cioè ad alienarci l'Inghilterra. È questo ciò che risulta da informazioni piuttosto autorevoli (l). Quand' anche quei raggnagli non fossero esatti in ogni parte, è pure sempre deplorabile che voci di tal fatta siansi accreditate in Europa, e abbiano reso alla nostra politica meno benevola quella grande nazione. In tempo di guerra è nostro alleato naturale ogni nemico dell'Austria : in tempo di pace nostro alleato naturale è l'Inghilterra non meno che la Francia. (i) V. la nota in fine.

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