Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

24 i fatti che la legge avrebbe dovuto reprimere. Altri non si curavano ùi rinvigorire, ~oncedendole poteri straordinarii, una amministrazione in cui non riponevano fiùuc ia. Il ministero non curava la propost:1 gravissima che aveva introdotto più che se si trallasse della · circoscrizione di un mand;unento. Al cospetto dci fatti che si preparavano lasc1ava sussistere la lacuna del Codice penélle . sugli arruolamenti. Più tardi seiogl ieva la società emancipatrice. Provvedimento savio c necessa rio, ma a cui :wrebbe dovuto precedere una deliberazione del Parlamento. Non curando di ot.tcnerla, i ministri mostravano come nelle più gravi emergenze facessero assegnamento su l potere del governo anzi che sul concorso di quella grande autorilà a coi la loro deve sempre ~ppoggia rsi. In qual guisa il governo usò l'autorità del potere esecutivo per mantenere le prerogative coslituzionali del Re e del Parlamento ~ Al governo di alcune provincie dello stato preponeva degli uomini noti per la loro devozione al generale Garibaldi. Era uno fra questi il marchese Giorgio Pallavic1no destinato prefetto nella provincia importantissima di Palermo. Pubblicò egli un opuscolo il quale, accennando come procedésse colà la pubblica amminislrazione; giova assai a conoscere il modo in cui si provvede\'a al governo della cosa pubblic::1. Il carattere di qoell'onoratissimo gentiluomo, ed il n~m essersi opposta alcuna negativa alle sue asseverazioni conciliano piena fede alle sue parole.Accennando alla sua

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