Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

2i tr(ldittori. Hannovi due enunciative che non si sanno come conciliare da chi non abbia altri ragguagli più precisi. Ad ogni modo si possono da quei discorsi affermare i fatti seguenti. Il ministero fu conscio di una spedizione marittima che si preparava da Garibaldi. Non volle parteciparvi, ma dichiarò elle non poteva impedirl a. Mentre il presidente del consiglio era a Napoli, il geo. Garibaldi dowwa ricevere una somma . Questi si era obbligato ad agire, secondo lél direzione del Governo. La sped izione di s~lrni co, qualunque si fosse il suo carattere, ebbe occasione d !l. Ila spedizione ma · fittima divisata cl.al geo. Garibaldi. Il presidente del consiglio afferm(lva avere dichiarato che non aveva difficoltà di dare anche un milione, quando si trattasse di fornire ai giovan i dell'emigrazione il modo di ()_ndlaré fuori stato senza armi e che non vi fosse verona spedizione (t). Questa dichiarazione suscitava molli pensieri negli animi di parecchi a cui non pareva gran fatto verosimil0 che la parte più giovane, la quale suol essere la più fervida dell'emigrazione italiana,fosse per esulare in terra straniera con non altra speranza che di esercit3rvi un' industria. La Camera chiudeva la discussione con un voto che approvava l'operato dei ministri, ed esprimeva la fiducia che fossero mantenute illese le prerogative della corona e del parl(lmento. L'approvazione si riferiva alla repressione, non cer to c.llle pratiche segret0 : la fiducia accennava ad un desiderio e ad una speranza. (i) Dise. nella torna ta 5 giugno.

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