Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

i~ ma li (t), vi (}Ccenna la leLLcra del gen. Klapka, scrilta nell'agosto ultimo, vi aceennarono discorsi profferili nellfl ùiscussione della camera dei deputaLi . Due mesi dopo la formazione del ministero succedevano i fatti di Sarnico. Accennavano ad un tentativo èontro l'Austria : in qual modo fosse combinato, e sn quali istromenti si facesse assegnamento, nessuno seppe. I giornali di sinistra sostennero il diritto deHa riYolnzione di iniziare nn'impresa d'indipEndenza ad insaputa del Governo. 11 geo. Garibaldi dichiarò di assumere la responsabilità di quanto era stato fatto. L'Austria si commosse, ma il governo aveva represso il tentativo al primo manifes tarsi. Certo egli non poteva avere fomentato ciò che represse, ma pare indubitato che fra -.;oloro che favorivano l' impresa molti si fossero lusingati di averlo o favorevole o tollerante. Fra i consapevoli e partecipi era, come dichiarò P-gli stesso, il sig. Guerzoni segretario del gabinello del ministro pei lavori pubblici. In quei giorni si stava egli col generele Garibaldi (2). Le parole , con cui dichiarò pubblicamente che l ~ condotta del Governo lo faceva accorto che non gli si addiceva fi gurare un'ora di più nel posto affidatogli presso di sè dal ministro Depretis, e ch'egli , copriva (3), palesano quanto amaramente fossero state deluse le speranze che: come avviene sempre in coteste imprese, dovevano essere comuni a molti. I discorsi proferiti in Parlamento dagli onorevoli Cri- (t) Vedi la nota in fine. (2) Diritto 50 maggio. (5) Lettera 28 maggio nel Diritto.

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