Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

10 vernare sè stessa : di finire la vertenza romana applicando i principii che sono consentanei alla larghezza delle sue instituzioni. L' ossequio alla réli gione ed al pontificato somministra all ' Imperatore de'Francesi una ragione plausibile al cospetto dei ca ttoli ci zelanl i del suo stato.. e delle monarchie del continente europeo, per tenere il suo presidio in Roma. La continuazione di queSt(l occupazione è di ostacolo alla politica uni ta ria ilnliana, in quanto pone in Italia il protettorato fr'docase, e ci dice col faLLo : voi non avrete quella cht rlve te acclamata vostra metropoli , se non vorrò.. o l'avrete sol o quando vorrò. Un punto ran·icina il sistema dell' Imperatore al nostro. Qu esti ha riconosciuto nell'assetto attua le del regno ilalico un fallo che è posto sotlo la tutela del diritto pubblico europeo come l'esistenza di ogni altro stato. Egli ri{~onosce che l'occupazione di Roma non è un fatto regolare, e che urge farlo cess(l re. Per sua parte, il regno ·d'Italia non vuole andare a Boma per forza : ci vuole andare, perchè sa che il goYerno del papa abbandonato a sè stesso rovinerebbe , e che allora il paese cadrebbe nell'anarchia , se fosse impedito di unirsi alle allre provincie itali ane. Esso non vede che illusioni in tut!e le proposizioni per cn i si propone tentare che il popolo romano si aceonci di buon grado al governo del papa: egli si associa al grido di dolore di Roma. Ma appunto perchè vuol far conoscere al· l' Europa quanto sia alieno da ogn i agita zione rivoluzionaria .. egli è disposto ad assicurare lo sta to attualmente posseduto dal pontefice contro ogni violenza che possa venirgli dal nostro territorio. In questo punto possono combin:)rsì per quanto

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