La quistione romana nell'Assemblea francese

48 LA QUJSTlONE UOJ\fANA lume sereno della ragione. ( Interruz ioni a sinistra.) A di?·itta. Benissimo ! seguitate! M. THURIOT. Ma voi che investite con tanto fiele il contegno mantenuto dal presente governo, permettetemi dl segnalarvi due punti fondamentali in cui la politica di opinione h·a compromesso in supremo grado gl' interessi esteriori de1la Francia. Il vostro governo provvisorio volle piacere alla politica di opinione, e a questo effetto che disse? Egli disse all'Europa che i trattati del 1815 non avevano più valore. Con ciò solo senza sguainare la spada, senza pure volerlo , anzi colla coscienza di non poterlo, si smantellava la Francia irrdebolendola verso l'Europa, lasciando l'Europa :merlata e forte contro di noi. (Benissimo/) Con ciò solo per un tratto di penna si ratificava l'occupazione di Cracovia per l' Austria, si abbandonava alla Prussia il granducato di Posen , si perdeva contro la Russia l' arme qualunque siasi della naziona.lità polacca , si lasciava il granducato di Lussembourg alle revindicazioni dell' Alemagna; e se questa politica non fosse sta_ta rinnegata quasi nell' atto stesso che proclamavasi, sarebbe riuscita a farci perdere il veto, col quale i trattati del 1815 ci premuniscono con 1 tro il costituirsi di un' Alemagna gigantesca e unitaria sulle nostre porte. (Benissimo!) La politica dunque d' opinione avea precipitato il governo provvisorio in una delle più solenni storditaggini diplomatiche. E la Commissione esecutiva che gli venne appresso a quali termini fu ridotta da quella politica medesima? Voi lo sapete; i risultamenti dolorosi ne fur noverati dall'invincibile buon senso di l\1. Thiers, e poco stante dalla forte parola di M. de Falloux : io ne toccherò alla mia volta, perchè non si potrebber mai con bastevole severità

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