La quistione romana nell'Assemblea francese

AYYEllTEl'\ZA. VII Le tornate del 18, H) e 20 di ottobre 1849 nell' Assemblea nazionale francese fur destinate dalla Provvidenza a questo trionfo di una idea eminentemente cattolica e sociale sulle bieche arti della ipocrisia, c sui velenosi attentali della eterodossia volteriana; esse testimoniaron del profondo sentimento cattolico che vigoreggia tuttavia nella Francia , ad onta di tante seduzioni e di tanti errori; esse modificarono anzi cangiarono dal fondo una opinione ostile alla Chiesa e troppo dolorosamente lll1iversaleggiata; ed in somma esse col voto che apparecchiarono mi son parute uno dei più memorabili avvenimenti del nostro secolo. Sarà questo una vergogna, un rimprovero o un ammaestramento per la Italia? può essere tutto insieme , c le sarà oltremodo salutare se giunga a sentirlo. Di qui mi surse il pensiero di rendere italiana questa rilevantissima discussione che la riguarda sì da vicino , aggiungervi quà e là qualche nota dichiarativa, c inviargliela come ultimo frutto del lungo mio esilio. Anzi non potrà essere che utilissimo il preporvi alquante osservazioni generali sulla discussione stessa, perchè meglio il lettore ne intenda e ne apprezzi il valeggio. La quistionc sul potere temporale dei Papi era una • di quelle che , attenendosi a un diritto immemorabile c confortata di antichissime tradizioni , restano alquanto offuscate dal tempo, c lasciano appena un sentimento oscuro, vago, indefinito sulla loro convenienza. Dall' altra parte essendo quel potere raccomandato ad una idea eminentemente cattolica, fu naturale che collo

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