La quistione romana nell'Assemblea francese

34 LA QUlSTIONE llOMANA. cato flnchc esso della decisione del Consiglio di Stato, benchè sia vero che questo Consiglio potrebbe giustificarsi dalla poca fedeltà dei documenti a lui comunicati. Alla rivocazione di M. Lesseps tenne dietro l'altra del generale Oudinot, e poco mancò che non seguitasse quella del generale Rostolan; infine comparve questa lettera del 18 agosto che oggi, lo veggo anche io; vi fa non piccolo impaccio. Allora nei giornali semi-uffiziali e fìno nel Monitore ruppe questa guerra meschina che si fan tra loro i membri del gabinetto e i loro amici. Quale spettacolo avete dato di voi all'Europa? Vi siete voi mostrati degni rappresentanti di una grande nazione? Dai fatti toccati fin qui dovria raccogliersi un utile ammaestramento. La Francia vede un'altra volta (c nol dico per disunirvi) a che riescano le così dette coalizioni. Due partiti ostili, divisi per profonde inimicizie, avendo pure accettata ed acclamata le repubblica , si riuniscono, combinano i loro sforzi, per soffocare e fare al tutto isterilire una rivoluzione resa inevitabile pei loro errori. Questi due partiti entrano al ministero pieni di scamhievole diffidenza ; ciascun dei due vuoi stringere un capo del potere , e si credono aver fatta la conciliazione. Bel frutto che ne avete colto ! Oggi tutto è chiarito : M. Lesseps fu sacrificato ad un membro del gabinetto; il generale Oudinot lo è stato ad un altro di opposta opinione; il generale Rostolan fu lì lì per essere sacrificato a tutti. Credetemi ! Non parlate di conciliazione tra voi; chè troppe differenze vi separano : tra cattolici e volteriani ci è la Fede ; tra gli antichi legittimisti e gli antichi orlean!sti, quanti interessi, quante ambizioni contrarie, quante rimemhranze amare ! La Francia dee pur saperlo : è Ja

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