La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEMBLEA FRANCESE. ~3 nieri pcrtnrbatori furono espulsi e i ricalcitranti fur rinchiusi. Voci DIVERSE a sinistra. Repubblicano ! Voi siete pur forte contro i deboli! M. DE TocQUEVJLLE. Compiendo da una parte questo <lovere di repressione, noi sapevamo di avere un diritto, quello cioè di tutelare al possibile le persone. E nondimeno, mi è forza il dirlo , questi medesimi che noi proLeggevamo, erano ben pocodegni della nostraprotezione! Parecchi fra loro eran di quelli che, avendo compromessa la libertà nel proprio paese, non ci permettevano di rilevarla; altri avean combattuto nella maniera la più violenta, e spesso la meno leale, contro di noi; altri, dopo la loro sconfitta, ci aveano investiti cogli scherni, colla calunnia, e coll'oltraggio. I loro amici, disseminati per tutta Europa, anche al presente maledicono la nazione francese e la sua armata. Ma perchè volemmo noi proteggerli e salvarli? Per una ragion semplicissima; perchè la Francia non potea abbandonare i vinti, anche quando si mostravano indegni del suo perdono. UNA vocE a sinistra. Ma voi. non dovete insultarli! M. ANTONY TnouRET. E che avete voi fatto della Costituente romana? M. DE TocQUEVILLE. I miei interruttori troveran senza fallo più patriottico applaudire agli ~oltraggi sparsi nei libelli plebei, ai quali io accennava. UNA vocE a sinistra. Gli oltraggi son per voi altri, e non per l' armata. IL PnESIDENTE. Signori Leroux e Duprat, io v'invito Bominatamente al silenzio; voi avrete la facoltà di parlare se la volete ; ma quella di interrompere, non mai ! l

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