La quistione romana nell'Assemblea francese

.2 LA QUISTIONE ROMANA parecchi documenti, c incarica me di sommcltervi il risultamento delle sue riflessioni. E primamente sui crediti chiesti non può muoversi difficoltà di momento, trattandosi ·di dispendi necessari ed in gran parte già compiuti. Ma l'atto politico che ne addusseil bisogno,malcconseguenze chequell'attomedesimo l1a già avuto, e quelle che potrebbe avere per l' avvenire, debbono essere oggetti di molto seria discussione. E così 1 a vostra Commissione m'incarica di signifìcarvi che essa sulle spese non ha alcuna osservazione a fare; solamente potrebbe dubitarsi se i crediti chiesti possano bastare per occorrere a tutti i bisogni della spedizione fino al termine di quest'anno; ma la Commissione, dopo averne prese informazioni opportune, mi dà facoltà di darvene piena sicurezza. lo m' affretto pertanto a discorrere ciò che più direttamente vi preoccupa; cioè la spedizione in sè mede· sima, nei suoi motivi e soprattutto nelle sue conseguenze o seguìte di già o che solamente se ne attendono. Queste conseguenze sono elleno vantaggiose? onorevoli? conformi infine allo scopo che la Francia si proponeva?. Che ci ha egli a desiderar tuttavia perchè gli effetti rispondano alle intenzioni che voi aveste nell' ordinare una spedizione che se avea qualche difficoltà militare, ne incontrava assai più gravi nell' ordine politico? Son questi i subbietti che io intendo in nome della vostra Commissione esaminare speditamente. Allorchè, ha già tre anni, un grande Pontefice ricambiato sì iniquamente delle generose sue intenzioni, dall' alto del Vaticano levava l'insegna delle riforme politiche e sociali, tutti gli uomini d' intelletto facevati voti che l'italia entrasse con avvedutezza nella via a lei dischiusa per Pio LX; che e.s.sa v' innoltras.se misuratamente e non

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