La quistione romana nell'Assemblea francese

148 LA QUISTIONE ROl\IANA questo mezzo temperato che desideriam tutti noi credenti tut.tavia in lei, ad onta di quahmquc ostacolo ci si frapponga. (Vivi applausi alla diritta.) Ma supponiamo da ultimo, c q11inci mi dovrei accostare alla fine... voi mi siete testimonii che se vi stanco troppo alla lunga dalla tribuna... · Dalla diritta. No ! no! Parlate! continuate! M. DE MoNTAL... voi sapete che i miei interruttori mi han rubato per lo meno la metà del tempo che io ho rubato a voi. (Sorriso d'approvazione a diritta.) Io non potrei lasciare questa tribuna senza avere esaminata un'ipotesi minaccevole. Voglio adunque supporre che io m' ioganni, che s'inganni M. Thiers, che la Commissione s'inganni, che s'inganni il Papa, che tutti s'ingannino, salvo questi signori dalla opposizione, c un corlo numero che io non saprei como qualificare se del piano (t ) odell'antico partito moderato, del quale l' ono4 revolc Victor Hugo si è costituito oratore. (Reclami violenti sui banchi designati dalL' oratore.) Suppongo pertanto che tulli noi abbiamo il torto a credere che il Pontefice abbia accordato abbastanza nel suo Motu pro- (1) La plaine, che per ischerno diceasi anche le ventre, indicava nella Convenzione nazionale del 93 quella parte dell' Assemblea che uon era così feroce come la llfontagna, della così dall'occupare che fttceano i banchi più alLi ; ma neppure era zelante e calda da opporsi ,.i,·amcnte : reslavansi essi in un termine mediano c quasi inerte, senza che prendessero altra parte alle ùiscussioui chC:dare il Yoto ora per la dirilla, ora per la sinistra . Nella quistione romana la plaine si è dicharata risolutamente colla diritta, e lo ha mostrato nelle vive adesioni agli oratori di quella, nei violenti .reclami al gentile rimpro· vero a Ici qui indirizzato dall'onorevole de l\fontalcmbert, csoprattutto nel voto. In snslanza ostile al Pontefice non è stato che un pugno miserabile di montagnardi. Povera repubblica romana! .

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