La quistione romana nell'Assemblea francese

AVVERTENZA.. XVII un abuso già lamentato da RobespietTe, è la sovranità della maggioranza. A questo riguardo, non m' incresce di aver riportate le interruzioni per minuto, dalle quali il lettore può giudicare che sia questo lato veramente sinistro dell' Assemblea, il quale rappresenta degnamente il lato sinistro della Francia, e potrebbe ùirsi del genere umano. A V· verta però il lettore che egli non ne vede neppure una centesima parte nelle fredde parole morte morte sulla carta: converrebbe vcderlo vivo quello spettacolo ! È cosa altrettanto impossibile a descriversi che a dimenticarsi chi l'abbia visto una volta ! Quegli accenti pieni d'ira ! quei visaggi,! quei ceffi! quel levarsi in piedi, protender le braccia e mostrar le pugna! quelle furie, quelle minacce e suon di man con elle! Ma soprattutto quello che il Monitore qualifica sì.spesso per 7'iso ironico (rire ironique), è una certa cosa che nel linguaggio umano non ha nome, in quanto tiene assai del satanico; ma non ricordo che Dante s'imbattesse in alcun che di somigliante nel suo viaggio all' inferno. Quanto a ciò che questo lato approva e plaudisce, ed a ciò che insulta c detesta, non potrebbe sapcrsi meglio che dal Presidente dell'Assemblea, M. Dupin, il quale ha il carice, c lo compie con una gravità maravigliosa, di contenere quelle furie che non irrompano in peggio. Il lettore troverà a suo luogo questo brandello, manon gli sia grave di leggerlo fin d'ora. Lungo il discorso di M. 1\Iontalembert, ad una delle piùprocaci interruzioni, il Presidente pronunziò con una solenne gravità queste parole: b.

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