La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEMnLBA FllANCESE. 145 che re, è vero ; ma non è men vero che voi avete detronizzata con miglior successo la libertà. UNA vocE a sinistra. Noi afferriamo la prima manica, voi la seconda : vedremo chi avrà la bella (i). IL ·pRESIDENTE. Codeste sono forme da bettola! Gran cosa c}:le non si abbia il pudore da temperarsene in questo luogo! M. DE MoNTALEMBERT. I re sono risaliti sui loro troni; ma la libertà non haracquistato il suo; forse quello neppure che essa avea nel nostro cuore ! Oh ! lo so bene che voi scrivete il suonome per tutto, in ogni luogo; in ogni muro, su d'ogni cornice (l'oratore accenna alla volta della sala; lunga app1'ovazione e-ila1'ità a diritta); ma dai cuori, oh! dai cuori il suo nome è cancellato! Oh la bella, la sdegnosa, la santa, la pura e nobile libertà, che noi abbiamo tant'anni diletta, carezzata e servita tanto ! ( Violento bisbiglio a sinistra.) Sì! servita priadi voi, più di voi e meglio di voi! questa libertà non è morta, lo spero, ma essa è affievolita, svanita, soffocata in quel lezzo che l'un dei vostri ha osato appellare la sovranit~ del fine, val quanto dire la sovranità del male per una parte, e per raltra il regresso necessario alla esagerazione del potere, della quale voi avete fatto un bisogno per h natura umana, per la so- · (1) Questo inverecondo concetto, che il Presidente qualificherà pr,r da bettola (express'ion d'estaminet), ma che è propriamente da bordello, avria potuto omettersi senza scapito della politica e della estetica. Ho voluto nondimeno riferirlo, e me lo perdoni il lettore, iu quanto mi è paruto acconcio a rilevar sempre meglio le qualità dei modemi demagogl1i! grande sventura per un paese avere di tali legi· slatori! Fin cl1e sono in pochi, non ne fanno che la vergogna; ma se in un'Assemblea fossero i piì1, ne farebbero senza fallo la ruina! 13

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==