La quistione romana nell'Assemblea francese

128 · LA QUISTIONE .ROl\:lANA Se essi avesser voluto starsi contenti ad una libertà moderata, essi avrebbero oggi le due camere, la milizia cittadina, la libertà della stampa, tutte insomma le istituzioni che Pio IX avea largite ; ma essi non ne fur paghi; a quelle preferirono le concioni turbolenti di non so che demagoghi titolati o non titolati; essi han preferito larivoluzione alla libertà, ed ora perchè stupirei che portin la pena della scelta spensierata che fecero? Essi perdettero la libertà politica per averla voluta confondere coll' esercizio arbitrario ed iniquo della sovranità popolare. (Benissimo!) Prescindendo pertanto d.a tutte codeste vaghe cd indefinite quistioni, a fermarmi sul vero mio soggetto, considero che le grandi libertà politiche , come l'ha ben dello M. dc Tocqueville, consistono in queste tre cose : la guardia nazionale , la libertà della stampa, e la libertù della tribuna, o per meglio dire, la sovranità della tribuna, in quanto per tutto ove la tribuna è libera, e sovrana. Per ciò che risguarda la libertà della stampa io non saprei meglio rispondere che citando la parola di uno statista inglese, che in certo congresso ove discuteansi le istituzioni che si darebbero a Malta, novello acquisto dell' Inghilterra, dichiarò, che questa non darebbe a quell'isola la libertà della stampa. Ma come ciò? gl i fu replicato, negarla quando voi la godete illimitata nel vostro paese ? e forse che non l' amate voi , sicchè vogliate negarla ad altrui? io l'amo, sì, lo statista rispose, ma non la vorrei su di un vascello di guerra. Che se un Inglese potè parlare in questa guisa, a più forte ragione il mondo cattolico potrebbe paragonare la città di !{orna ad un va-

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