La quistione romana nell'Assemblea francese

N'ELL' ASSEMBLEA FRANCESE. '111 che la Costituzione non fu violata, voi non avete che un mezzo solo, e questo è di mantenere e di guarentire la libertà del popolo romano. (Segni di approvazione a sinistm.) Nè su questa parola di libertà può cadere equivoco : noi dobbiam lasciare in Roma nel ritirarcene non questa o quella smilza e sparuta franchigia municipale, cioè a dire quello che quasi tutte le città italiane aveano nel medio evo. M. DE MoNTALEMBERT. E che oggi non ha neppure Parigi. M. VICTOR Huoo (seguitando.) .... Ma la libertà vera, reale, propria del secolo XIX, la sola che possa essere degnamente protetta da quei che si appellano il popolo francese a pro di chi si chiama il popolo romano; quella libertà che fa ingrandire i popoli sorti, e fa sorgere i caduti; voglio dire la libertà politica. (A sinistra. Bravissimo!) Nè ci si venga a dire, affermando senza provare, che ciò non è possibile; perciocchè io risponderò, l'impossibile è che una impresa tolta, io lo mantengo, con un intendimento di libertà e di umanità, riesca a codesto miserabile aborto ; impossibile è che sul suolo di Roma non siansi innestate ancora queste idee generose e liberali, che la Francia porta per tutto nelle pieghe del suo vessillo (a sinistra applausi e bravo l); impossibile è che dal nostro sangue versato non sorga nè un diritto nè un perdono , e che la Francia sia ita a Roma per farvi , salvo i patiboli, ciò che l'Austria vi avrebbe fatto ( nuovi applausi); impossibile è accettare illllotu prop·rio e l'amnistia sommettendosi a tale indegnità, ingratitudine cd affronto, e lasciando schiaffeggiar la Francia per la mano medesima che dovea benedirla.. . (applausi a si-

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