La quistione romana nell'Assemblea francese

102 LA QUISTIONE ROMANA Motu p1'oprio; se voi accettate questo, voi per conseguenza rifiutate quella. Da un lato il Presidente della Repubblica che reclama la libertà del popolo romano a nome della grande nazione che da 1re secoli sta versando lumi e pensieri a torrenti su tutta l'Europa; dall' altra il cardinal Antonelli che si rifiuta a nome del governo chiericale. Tocca a voi lo scegliere. Ma ponete mente che secondo la vostra scelta, ed io non dubiterò eli esprimervi questo mio intimo sentimento , secondo la vostra scelta l'opinione del paese si allontanerà da voi o a voi si stringerà. (Approvazioni a sinistra.) Quanto a me è ad onta de' tristi prognost!ci che mi preoccupano non giova dissimularlo, io non basto a credere che la vostra scelta abbia a potere restare sospesa. Quale che siasi il rapporto della Commissione, quale che siasi il contegno del gabinetto, qualunque possa parervi il sentimento della maggioranza sul Motu proprio, egli sarà bene il sapere che esso è paruto poco liberale fino al gabinetto austriaco , e noi avremmo mal viso a mostrarcene più satisfatti che non il principe di Schwartzenberg. (Nuove approvazioni a sinistra.) Voi, o signori, che siete qui assembrati per tradurre in leggi ed in Jmbblici atti l'alto buon senso della nazione, voi non vorrete apparecchiare un avvenire funesto a questa grave ed oscura quistione italiana; voi non vorrete che la spedizione romana sia per l'attuale governo ciò che fu la spedizione spagnuola per la Ristorazione; val quanto dire un rimprovero perenne e profondo (A sinistra: (Bravo! ottimamente); voi vi ricorderete in buon punto che di tutte le umiliazioni , quelle che la Francia sostiene più a malincorpo sono le venute a lei per la gloria delle sue armi. In tutti i casi io supplico la mag-

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