La quistione romana nell'Assemblea francese

96 LA QUISTJONE ROMANA categoricamente c con poche parole. D'altra parte, egli importa altamente, in una quistione sì grave, il determinare con giustezza il punto onde prendemmo le mosse, per meglio apprezzare quello ove ci troviamo al presente. Allorchè, dopo la giornata di Novara, fu presentato all'Assemblea costituente il progetto della spedizione romana, il generale dc Lamoricièrc, membro della commissione, ci diceva da questa tribuna: « L'Italia ha per- « duto la sua battaglia di 'N aterloo; l' Austria è padrona « della Penisola e si accinge a marciare su Roma, come « già su Milano, per fare in Roma ciò che in Milano ha « fallo; cioè proscrivere, imprigionare, fucilare, stroz- « zarc. Or, volete voi che la Francia assista, le braccia « conserte sul petto, a un tale spettacolo? Se voi non « volete soffrirlo, prendete il passo innanzi all'Austria, « e volate su Roma. »] Il Presidente del consiglio, sul chiudere un eloquente arringa su tal proposito, gridò alto : La Francia debbe ire a Roma per tutelarvi la libertà e l'umanità; c a lui soggiungeva il generale de Lamoricière : Se noi non vi possiam salvare la Repubblica, salviamovi almeno la libertà. Su tali protesti, la spedizione romana fu votata. N è l'Assemblea costituente ne stette in forse; essa nel votarla proponevasi il doppio scopo di umanità e di libertà, che-il Presidente del consiglio le avca proposto. Essa votò la spedizione romana per far contrappeso alla battaglia di Novara, per mettere la spada della Francia là ove andava a roteare la scimitarra tedesca. (A sinist1·a, Bravo !) Essa volò la spedizione romana a cosiffatto intendimento, c perdonalcmi se ribadisco questo _chiodo ; non una parola fu dctt.a, non un cenno fu fatto in senso diverso. Se vi ehhe dei voti con restrizione mentale, io

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