La quistione romana nell'Assemblea francese

84 LA QUlSTIONE ROl\IANA pene gravissime contro coloro che ardissero sottrar qunlche cosa. (Riso a sinistm.) Trovavasi forse libert à pei capitalisti? ma come '?Se fabbricavasi carta monetata con corso obbli gatorio, se imponevausi impresti ti forzati e fìno "si batteva falsa moneta. (Strepito a sinistra.) Vi era libertà per gli artisti almeno? neppure! c s'irrompeva per violenza nella Accademia francese, se ne sperperavano gli alunni, talmente che fu somigliante a miracolo, che essi potessero salvare qualche reliquia delle loro fatiche. Vi era libertà forse per gli stranieri ?Ma no , e alcuni Belgi el'ano assaliti, bistrattati, svaligiati, c il loro ambasciadore insiste al presente presso- le auloritù. francesi per la punizione dei presunti autori di quegli attentati. Si godeva libertà dai diplomatici? Questo neppure! E M. de Lesseps ci disse che egli dovette cercare sicurezza dal pugnale rifugiandosi nel campo francese; e tre addetti all' ambasciata di Francia dovettero negoziare per otto giorni a fine di ottenere permesso d'usci t· di Roma, e quando ùue ùi loro ne furono usciti fur segno a due colpi di moschetto indiretti alla Iom vettura. UNA vocE. Fortuna che la scamparono! (Bron tolio a sinisl'ra.) M. TnunToT. Tutlo questo potrìa bastare a convincere ogni più restì o intellello, che la pretesa libertà era in sostanza la più detestabile, la piìt insopportabile delle tirannidi, la tirannide cioè dell' anarchia. Or vi sembra egli che vi fosse liber tà pei tanti che, agitati da si angosciosi timori, sfiLluciati di ogni presidio, sospiravano indarno di sottrarsi ad nn giogo che si crudelmente li opprimeva? Pensate l eccovi un decreto che li dichiara tmdito1'i della pat1'ia; e se volete sapere che si dovessero aspettare somiglianti traditori delta patria, eccovelo in

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