Partito repubblicano italiano - Un programma non una favola

imboscamenti e senza evasioni. Quando nel pagamento delle imposte non ci saranno disonestà potranno essere ridotte le percentuali delle imposte a beneficio specialmente dei medi e piccoli contribuenti ed accordando sempre 1naggiori esenzioni ai picco.li redd i ti cioè facendo cominciare la tassazione sempre più in alto. Infine i Repubblicani sostengono che la giustizia fiscale ' deve essere effettiva; che il contribuente deve potersi difendere con facilità e senza complicazioni se è ingiustamente tassato e che il suo contrasto con gli Uffici deve essere giudi- _ cato come ogni altra causa, cioè da un giudice imparziale. Oggi troppo spesso avviene che i piccoli e medi contribuenti non hanno la forza e la possibilità di difendersi e finiscono con l'essere tartassati assai più dei grossi. Una~politica economica popolare In secondo luogo i repubblicani vogliono che tutta la politica economica e sociale dello Stato sia indirizzata verso il soddisfacimento degli essenziali bisogni collettivi e popolari. Lo Stato moderno ha in mano molti strumenti per influire sulla vita economica del Paese. Ebbene questi strumenti debbono essere adoperati per proteggere gli interessi fondamen- , tali delle grandi masse, non per salvare gli interessi di gruppi privilegiati. I consumi popolari, per esempio debbono essere favoriti sempre rispetto a quelli superflui. La costruzione di case per i meno abbienti deve essere favorita e sviluppata grandemente. Nella scelta dei lavori pubblici che lo Stato e i Comuni intraprendono, devono .essere ·sempre tenuti presenti i bisogni più elementari del popolo, invece che le esigenze di presti·-' gio o di bellezza. La civiltà di un popolo - dicono i repubblicani - non si misura con i grandi monumenti, con i gran ·· d1 lussi, ma si misura dal numero sempre .più grande dei cittadini che possono vivere una vita dignitosa e soddisfare i bisogni essenziali dell'uomo. Perciò i repubblicani si sono impegnati ed hanno ottenuto la costituzione della «Cassa del Mezzogiorno», ossia lo stan10

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