Il problema burocratico

- 47 - modo che, se per caso venisse arso o sparisse tutto il fasr:icolo, si possa in ogni mod•l dalla pagina sopravvissuta ricostruire tutti gli elementi perduti. Quest'ultimo concetto m'è stato insegnato, ad literam, da ungros-bonnet, che mi volle istrada· e nei segreti burocratki più profondi. Si arriva alla più tronfia ed inutile complicazione. Bisogna fare relazioni lunghe su ogni questione. Un ufficio "ricopia quelle precedenti del!' altro, variando qua e là le parole. Ogni volta che si va a sentire il parere di uno dei numerosissimi corpi consultivi, per la cui trafila devono passare anche i provvedimenti più insign ficanti, bisogna fare una rel~zione da capo. È la smania grottesca del fa,- figura. Il valore degli atti si misura dalla lunghezza. Proprio il contrario di ciò che avviene nel mondo commerciale ed industriale ove bastano due righe : va bene o va male, o badate a questo, per rispondere alle lettere più impor-• tanti. TI burocratico si vergognerebbe di preparare una nota che dica « grazie, sta bene ». Bisogna, per lo meno, riassumere la nota che si riceve ed alla quale si risponde, e bisogna arrotondare con le veneri dello s·tile burocratico la sostanziale semplicità della risposta. « Ora questa elefantiasi e questa malattia della concentrazione nel v8to hanno radice sopratuttQ nell' interesse travettistico di gonE, o otec , o ti1anc

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