• - ~6aristocrazia, nè l'eletto drappello degli ospiti fedeli prese in sul serio quel rovesciamento brutale di tutti i delicati piaceri. Con nobile rassegnazione portarono l'esilio del Papa , l'invasione francese c tante altre calamità, che presto c volentieri posero in non cale. L'anBO i 815 di è di bianco sopra alcuni anni di storia schi~ rosa. Furon rilse tutte le scritte che rimemoravano la gloria o i bencficii di Fl'ancia. ·Si discusse fino se bene mettesse sopprimere la illuminazione delle strade, non · solamente perchè poneva in chiaro cose che si volevano intencbratc, ma sopratutto perchè ai nomi si collegava di Miollis e di Tournon. Anche oggi, nel !8t>9, il fiordaliso o giglio chiarisce le genti delle pròprietà fran cesi. Un marmo nella chiesa di San Lttigi dei Francesi promette discreta indulgenza .a chi preghi pel re di Francia. ll monastero francese <lei la Trinità dei Monti, il rispettabile monastero che ci ha venduto c ripreso il quadro di Daniele da Voltcna, possieJe i ritratti di tu l ti i re di Francia , da Feramondo fino a Carlo X. llenc si osscl'va Luigi XVH fra il XVI cd il XVIII omonimo nella storica galleria ; ma inùarno ccrehcrclc il ritratto di Napoleone o ùi Luigi-Filippo., quasi fossero quelli di Nana-Sahib o di Marat. Una città così riverente -al passato , cosi fedele alle buone rimembranze , è l' asilo naturale ùi tutti i re detronizzati. Gli è in Roma ch'essi vengouo porre al bagno le contusioni, c medicare le ferite del loro orgoglio. Poi, tr::mquillamentc vivono intorniati da servi - tori i quali sono ad essi rimasti fedeli . Una piccola corte, unita nella lo1·o anticamera, gl'incorona, e aùdimandali <Maestà» e gl'incensa nel gabinetto de11a tavoletta. I nobili romani c gli illustri stranieri vivono con essi in disuguale intimità, urniliancl~si per esser rilevati e larghcg- '
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