Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

- 12- ,, cano, disseminati verso il· nord, fra la compatta popo, ~ lazione italiana. gruppi non del tutto trascurabili d't I lingua germanica? La seconda ragione è che gli Stati devono acquistare quelle sole terre, che possano in seguito conservare senza pericolo e senza danno. L'Italia, padrona della Dalmazia, assicurerebbe certamente a furia di privilegi protezionistici il monopoliio del cd1 mmercio adriatico a· e.erte società di navigazione : e questo forse spiega perchè cen- , tro ·delle ambizioni dalmate sia diventata in questi ultimi t~mpi proprio Venezia. Ma a parte la considerazione che quel monopolio sarebbe utile ai $Oliazionisti delle società di navigazione, mentre rappresenterebbe un danno per le popolazioni dell'una. e dell'altra riva adriatica, come non vedere che la I)almazia, aggregata all'Italia, provocherebbe contro di noi non solo la ostilità dei serbo-croati sottomèssi al nostro dominio nella provincia conquistata, ma que_lladi tutta la popolazione slava, che si addenserebbe al di là del confine? Occupando il Trentino, Trieste e l'Istria, l'Italia sfiderebbe la inimicizia dei tedeschi, e occorrerebbero lunghi anni dì dominio. incrollabi1e per far accettare a poco a p0co ai vinti il fatto compiuto. Pretendendo, ol- , tre alla \T enezia Giulia,- anche la Dalmazia, aggi ungeremmo alla inimicizia tedesca la inimicizia· degli Slavi del sud. Siamo noi così potenti da sostenere la pressione dei due ne1nici insieme? Il problema dell'Adriatico non si può risolvere utilmente e sicuramente per l'Italia che mediante un con1promesso italo-slavo: l'Italia rinunzi senza sottintesi e di buona grazia ad ogni pretesa nella Dalmazia; la Grande ~iblioteca Gino Bianco

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