Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

- LXVIII - e metodica la unificazione nazionale jugoslava: le simpatie della opinione pubblica americana - rappresentata in questo fedelmente da Wilson - per il movimento nazionale jugoslavo. Noi non suggerimmo a Sonnino la furberia della « nostra guerra)) e la lipemania dell'Hotel E'douard VII. Da questa lipemania e non da altra causa derivò - f e'lix culpa! - la perdita del1' Asia l\1inore. C'o.ntro quelle fq.rze, a causa di quegli errori, naufragò la politica sonniniana, non contro la nostra volontà~ Noi calcolammo con esattezza quelle forz.e: consigliammo a non sfidarle con temerità: prevedemmò che sfidandole la diplomazia italiana si sariebbe rotta la testa contro un· muro. Nessuno ci diè retta. E, quando la testa si ruppe contro il muro, allora fummo accusati noi di avere costruito il muro. La nlOstra campagna oontro la politica sonniniana - dicono i nazionalisti - fornì .ai propagandisti slavi gli argo1nenti per contrastare la campagna dei propa-, gandisti sonninJiani. Senza di noi, tutto il mondo si sarebbe lasciato convincere che la Dalmazia traboccava di italiani; furono i nostri ragionamenti che convinseTo Wilson a rifiutare il Patto di Londra. Nientemeno! Eppure l'Istria non l'avevamo abbandonata noi nelle trattative del Libro verde. Fiume non l'avevamo abbandonata noi alla Croazia nel Patto di Londra. , I propagandisti slavi non avevano bisogno di venire a domandare a noi le pr,ove per dimos.trare che la Dalmazia era abitata da 580 mila slavi e da soli 40 mila italiani. Storican1.ente i fatti sono questi. Le polemiche sulla qUJestione adriatica e sulla Dalmazia furono appena acoennaite da noi nei mesi della neutralità (agosto I 9 I 4Biblioteca Gino Bianco

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