Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

\ - XXXVIII - odi e le nuove minacce alla pace. Per noi, democratici italiani, il progran1ma, su cui non era lecito transiger 1 e, era quello dello sn1embra)mento austriaco e del co1n-pro~ messo adriatico: necessario alla vittoria, e neces1sario alla pace. E su questi d~e punti, sola.mente su questi due pL11nti,non trans.igem;n110mai. Perciò non è tem.erar~o pe1isare che un urto es1plicito fra n1azionalisti e bis,solatiani sarebbe stato evitato, non soilamente durante la guerra, ma anche nelle trattative di pace, se l'intervento nella guerra fosse avvenuto col programma di San ' Giuliano. Non sarà' fuori luogo, finalmente, osservare che1 la concezione diplomati•ca della. guerra, quale l'ebbe San Giuliano, coincideva con la con·cee:ionemHitar,e1,che fino · dall'agosto del 1914 ne e,bbe Cadorna: « Trattandosi di rguierra non g·ià locali2zata fra Italia e Austria-Un,. gheria, ma di guerra generale, alla quale conciorretvano I, Russia e Serbia_, che aveva,no co'm,u.n,icon noi gli obbiet- · ' tivi -(i,na.Zi sul territorio neniico, i tre eserciti dovevano . . ' darsi reciprpco appoggio, 1ed agire nel tempo e nello . spazio in relazione agli scopi comuni)); l'azione deigli eserciti italiano, russo e serbo, doveva essere 'intesa « a fare ogni sforzo per abbattere l'Austria, perchè eliminaita questa, e ridotta la Ger,mania alle sue ,sole forze., era evidente che essa- doveva ;oedere )) (I). La strat.egia 1nilitare di Cadorna coincideva con la strategia diplomatica di San Giuliano. . (1) CADORNA, La guerra alla fronte it'aliana, Milano, Treves, 1921, I, 89, 96, 106, 108, 163. Biblioteca Gino Bianco

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