Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

- 108 - P. S. - Il precedente studio pres~nta al pubblico in- ' glese idee che l'autore di esso, e i suoi amici e_compagni .di fede, hanno propugnato in Italia sin dall'inverno del · 19 I 4-15, quando l'Italia era ancora neutrale ; e hanno continuato a propugnarle durante il .corso dell'attuale guerra, incontrando, ~ vero, molti ostacoli, n1a raggiungendo anche u~ili risultati. L'_articolo fu scritto alcuni mesi fa, quan90 nessuno poteva prevedere il tragico' rovescio militare di Caporetto: ed è ora pubblicato senza mutamenti di sorta, come se nessun fatto nuovo fosse sopravvenuto sui campi di ·batta·glia, a vantagg_io o a svantaggio dell'Italia. La crisi, che ha portato improvvisamente lo scompiglio nell'orgnizzazione militare dell'Italia, non ha di-. strutto la nostra f erle nella vittoria finale, nè il. nostro d9vere di continuar la lott~; e non ha modificato affatto gli elementi essenziali del problema italo-slavo nell'A- , , driatico. Volepdo assicurare un giusto accordo nazionale fra gli italiani e gli slavi meridionali, non vi è che una sola soluzione possibile del problem~ Adria~ico. Ciò che era vero prima che gli austro-tedeschi invades.- sero la pianura veneta, € egualmente vero adesso. Naturalmente tutti i nostri argomenti son destinati a cadere se la vittoria· finale sarà della Germania. e se ' I gli Alleati saranno vinti. Ma in quel caso tante altre cose svanirebbero via, ·Chenel disastro generale sarebbe naturale sparissero anche le idee di coloro, che sempre, nei giorni: di prospera come di avversa fortuna, han sostenuto la necessità ·di giustizia nelle · relazioni tra l'Italia e gli Slavi dell'Adriatico. ' Biblioteca Gino Bianc;o I

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