Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

- 90 - e le vendette degl'italiani contro gli slavi: un mezzo secolo di lotta feroce in quelle regioni ha pervertito troppi spiriti e distrutto ogni senso di equità e di libertà. E non possiamo neppure assicurare che il Governo italiano, sotto la pressione degli odii locali, non commetterà errori, forse grandi. I Ma non è da credere che gli agitatori politici del na: zionalismo slavo sieno stati pervertiti e inaspriti dai metodi del governo austriaco meno dei nazionalisti italiani; anche essi avrebbero rappresaglie e vendette da compiere coll'appoggio del Governo del nuovo Stato slavo_; e· meno che mai è da credere che quel Governo sarebbe il solo Governo infallibilmente giusto, che la storia umana ricordi ! Non si può negare che nella Venezia Giulia gli italiani costituiscono il ceto sociale più colto e raffiriato, predominano in quasi tutte le maggiori città, sono a capo di un centro economico e politico dell'importanza di rr rieste, e hanno una superiore tradizione di capacità ammihistrativa. Le attitudini necessarie per assicurare alla regione condizioni di benessere, di ordine, e di civiltà sono in essi superiori a quelle, che è lecito sperare nella moltitudine rurale slava, costretta dalla sterilità del suolo, in cui dimora, a una vita di lavoro estenuante, e di relativa rozzezza. ,.r ieste, sotto l'atnministrazione italiana, specialmente nei primi anni del nuovo regime, non sarà d'avvero un letto di rose per un Governo italiano che desidererà - e dovrà desiderarlo nel sub stesso interesse - di mantenere eguaglianza dinanzi alla legge e relazioni pacifiche tra la maggioranza italiana e la m1noranza sJoBiblioteca Gino Bianco

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