Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

) turbano ogni discussione;. - e gl'interessi commerciali di alcuni porti, mascherandosi abilmente colle preoccupazioni militari e nazionali, per fa~ prevalere ·alcune · direttive su altre, intorbidano ancora più gli spiriti.· Un punto, però, è stato fissato dalla diplo·mazia dell'Intesa: il probletna dell'Adriatico non può essere si- - , stemato fra Italia e Serbia che mediante un compromesso. E il Patto di Londra dell'aprile I 9 I 5 fra l'Ital1a, la ~ Russia, l'Inghilterra, la Francia, stabilisce, se le notizie che ne circolano sono tu_tte esatte, che agli Slavi rimarrebbero Fiume, la costa· della Croazia, la. Dalmazia centrale e meridioriale da :Spa~ato in giù, e le isole di Brazza, di C'urzola, di Lesina; l'Italia avrebbe tutte le altre isole, la Venezia Giulia e un enclave nel continente, che comprenderebbe i distretti di Zara e di Sebenico fino a Traù. A questa convenzione non ha partecipato la Serbia., nè per quanto se ne sa all'ora in cui scriviamo. essa l'ha ancora accettato, in nome proprio e in nome ·degli al-- . t~i slavi del sud, di cui essa ha assunto la rappresentanza morale. Le trattative fra l' on. Sonnino e il signor Pa~ic sono dirette appunto a trovare u'n terreno, su cui il problema, che è già deciso fra l'Italia e le maggiori Potenze dell'Intesa, venga definitivamente sistemato anche tra Italia e Serbia (I). ( r) La rivoluzione russa, la dichiarazione di guerra degli Stati Uniti alla Germania. la maggiore libertà lasciata dalla censura Haliana ai giornali nella discussione del· problema adriatico, fecero credere nell'estate del 1917 che l'on. Sonnino fosse disposto a rivedere il' Patto di Londra d'acc.ordo col Governo Serbo. E una Biblioteca Gino Bianco ,

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